Convegno teoria gender, provincia revoca patrocinio Arcigay: «Soddisfatti ma resta una riunione omofoba»

«Con piacere apprendiamo che la commissaria straordinaria della provincia metropolitana di Catania, accogliendo la nostra richiesta, ha revocato il patrocinio già concesso al raduno omofobo alle Ciminiere». A comunicare la decisione è una nota dell’associazione Arcigay Catania che, solo 24 ore fa, tuonava contro l’evento che avrà come relatore Massimo Gandolfini dal titolo Identità sessuata e ideologia gender: dalla ragione all’arbitrio. Il professore romano e leader del Family day è accusato di considerare «l’omosessualità come una malattia». A organizzare il convegno è l’associazione etnea Scienza e vita, presieduta dal medico Gioacchino Passarello.

«Riteniamo comunque che la manifestazione sia sbagliata – spiega a MeridioNews il consigliere nazionale di Arcigay Giovanni Caloggero  soprattutto in un momento storico in cui assistiamo a grandi conquiste come quella della legge Cirinnà. Queste persone dicono fesserie antiscentifiche che non vogliamo più ascoltare». Le motivazioni che hanno portato la commissaria Maria Costanza Lentini alla revoca vengono spiegate attraverso una lettera, pubblicata sulla pagina Facebook di Arcigay Catania e una nota stampa inoltrata a MeridioNews: «Quando l’ente concede il patrocinio gratuito per una qualsiasi manifestazione non necessariamente ne condivide lo schieramento ideologico. In questo caso il commissario ha deciso di revocarlo in quanto gli argomenti fanno riferimento a un dibattito fortemente divisivo nell’opinione pubblica nel quale questo commissario nel rispetto delle diverse sensibilità e opinioni non intende schierarsi. Per quanto attiene invece la concessione della sala si precisa che essa è avvenuta come da regolamento dietro il dovuto pagamento». 

Nella missiva inviata ieri a Lentini da Arcigay, l’associazione attaccava duramente Gandolfini: «Teniamo a evidenziare come il professore sia promotore su tutto il territorio nazionale di una serie di iniziative volte a considerare l’omosessualità come una malattia, in aperto contrasto con l’Organizzazione mondiale della sanità. Che il 17 maggio 1990 ha rimosso l’omosessualità dalla classificazione internazionale delle malattie mentali».

Mattia S. Gangi

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