Tre controlli amministrativi da parte degli agenti del commissariato di Librino sono stati effettuati ieri in alcuni esercizi pubblici. L’operazione – disposta dalla questura etnea – sarebbe partita in seguito alla segnalazione di alcuni furti ai danni di mezzi parcheggiati presso la spiaggia libera numero uno di viale Kennedy. In particolare, a incidere sarebbe stato l’episodio denunciato tre giorni fa alle forze dall’ordine da turisti stranieri.
Il gruppo, infatti, al ritorno dal mare ha trovato l’automobile senza i propri effetti personali. Motivo per cui la polizia ha effettuato un controllo alla struttura gestita dalla società Caffè Napoleon. La ditta di recente è stata al centro delle cronache perché a coordinare il lavoro dei parcheggiatori ci sarebbe stato Orazio Buda, il cugino del presunto boss del clan Cappello Orazio Privitera.
L’operazione di ieri evidenziato incongruenze su alcune dichiarazioni rese dal personale. Nello specifico, il dipendente che si occupa di fare parcheggiare gli utenti non è stato in grado di fornire delucidazioni alle forze dell’ordine per quanto riguarda il furto subito dai turisti. Nonostante quel giorno fosse presente. Inoltre, sono emerse discordanze tra le sue dichiarazioni e quelle del datore di lavoro circa le condizioni contrattuali del dipendente. Un punto, quest’ultimo, che sarà approfondito dall’Inps.
Poiché il datore di lavoro è risultato essere anche il gestore del bar di viale Nitta, 5, gli agenti hanno esteso i controlli anche a quell’attività. In questo caso il titolare risulta indagato (in stato di libertà) per il reato di frode in commercio: per via delle scarse condizioni igienico-sanitarie il cibo presente nel bar è stato sequestrato. Contestualmente, è stata elevata anche una multa di mille euro. Misure che si accompagnano alle segnalazioni alle autorità competenti per le discordanze riscontrate tra le dichiarazioni rese, in materia di contratto di lavoro e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, dai sei dipendenti e dal datore di lavoro.
In viale Castagnola, 2 è stato indagato un uomo che esercitava abusivamente l’attività di autolavaggista in un’area condominiale. Sempre a Librino, i poliziotti hanno identificato nove persone perché – come riferito dal personale dell’Enel – 25 contatori del quartiere sono risultati manomessi.
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