“Controdine, compagni”: Crocetta blocca la pubblicazione di Bilancio e Finanziaria 2014

OGGI NIENTE EDIZIONE SPECIALE DELLA GAZZETTA UFFICIALE REGIONALE ‘CONGELATA’ DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE. E’ IN ATTO UN TENTATIVO PER CONDIZIONARE IL COMMISSARIO DELLO STATO? INTANTO A FARNE SPESE E’ TUTTA LA SICILIA. LE DICHIARAZIONI DI ANGELO FIGUCCIA E MARCO FALCONE

Contrordine, compagni: oggi niente edizione speciale della Gazzetta Ufficiale della Regione! A noi stamattina avevano detto che la legge di ‘stabilità’ regionale 2014 – ovviamente senza le parti impugnate – era già in pubblicazione. Ma ci hanno anche detto che la pubblicazione è stata bloccata. Sembra che a bloccarla sia stato il presidente della Regione in persona, Rosario Crocetta. Che succede?

Noi stamattina – conoscendo ormai Crocetta e la sua imprevedibilità – abbiamo scritto che Bilancio e Finanziaria regionale erano in pubblicazione, ma che altri giornali, che forse conoscevano più cose di noi, negavano che oggi sarebbe stata pubblicata l’edizione speciale della Gazzetta Ufficiale.

A noi, invece, la pubblicazione di Bilancio e Finanziaria impugnata, nell’edizione speciale della Gazzetta Regione, questa mattina, la davano per certa. Noi, però, ci siamo riservati un punto interrogativo. Perché quando c’è di mezzo Crocetta il punto interrogativo è d’obbligo.

Ora prendiamo atto che l’edizione speciale della Gazzetta Regionale è stata bloccata. E, a quanto si dice, non andrà in stampa nemmeno domani. Perché?
Le spiegazioni non possono che essere due.

Prima spiegazione: la Regione non ha la liquidità per pagare i dipendenti della Regione. Scenario improbabile, anche se non impossibile. Perché è molto difficile che nelle ‘casse’ della Regione non ci sia la liquidità subito dopo l’approvazione della manovra economica e finanziaria!

Seconda spiegazione: Crocetta potrebbe avere bloccato la pubblicazione della manovra 2014 perché vorrebbe che il Commissario dello Stato si rimangiasse l’impugnativa consentendogli di pubblicare tutta la legge. Un fatto del genere non è mai avvenuto dal 1947 ad oggi, cioè non è mai avvenuto in tutta la storia dell’Autonomia siciliana!

Se così fosse, l’Ufficio del Commissario dello Stato si dovrebbe umiliare – peraltro avendo ragione da vendere – e compere un atto che non può compiere!
Ma, lo ribadiamo: dal Governo Crocetta c’è da aspettarsi di tutto e di più.

Infine una terza considerazione, questa volta nostra: si può bloccare un atto dovuto? Ricordiamo che, se è vero che tante categorie – per responsabilità del Governo regionale e non dell’Ufficio del Commissario dello Stato – sono rimaste senza fondi, è altrettanto vero che ce ne sono tante altre (a cominciare dai dipendenti della Regione) le quali verranno danneggiate da qualcosa che si potrebbe configurare come un atto piuttosto temerario.

Sulla vicenda interviene il parlamentare di Forza Italia, Vincenzo Figuccia. “Anziché pensare seriamente a come riscrivere la legge di stabilità – dice Figuccia – il Governatore Crocetta, sostenuto dall’assessore Bianchi, dopo il suo ritorno da Roma, continua nell’opera di delegittimazione del Commissario dello Stato”.

“Questo tipo di comportamento, che non ha precedenti nella Storia della Nostra Regione – aggiunge il deputato – è sicuramente uno dei goffi tentativi, ormai consueti, del Governatore di aggredire chi mette a nudo la sua inadeguatezza e incapacità a governare”.
“Certamente il Commissario dello Stato, Prefetto Carmelo Aronica – conclude Figuccia – la cui funzione di terzietà non può subire alcun tipo di condizionamento, saprà mantenere quel ruolo di equidistanza che la Costituzione gli ha conferito”.

Un altro parlamentare di Forza Italia, Marco Falcone, definisce “gravissimo” il tentativo del governatore Crocetta di condizionare il commissario dello Stato.

“Mi sembra fuori luogo e veramente sconclusionata – dice Falcone – l’esultanza del presidente Crocetta e dell’assessore all’economia Bianchi, dopo l’incontro di stamane a Roma per trovare una soluzione alle difficoltà finanziarie del bilancio regionale”.
“Giudico gravissimo – aggiunge il parlamentare forzista – il tentativo sia di Crocetta che di Bianchi di indebito condizionamento nei confronti del Commissario dello Stato che rappresenta un’Istituzione di rango costituzionale, la cui funzione di terzietà non può subire assoggettamento alcuno, né, peggio ancora, condizionamenti, ancorché ministeriali”.

“Il presidente della Regione – continua Falcone – pensa che un organo centrale possa far ritornare sui propri passi chi si è limitato a svolgere una funzione di controllo dell’attività legislativa dell’Assemblea regionale siciliana? Crocetta, oggi, è inadempiente per la mancata promulgazione e pubblicazione delle leggi di Bilancio e Finanziaria  e sta violando il 2* comma dell’art. 29 dello Statuto regionale, creando, tra l’altro, non poco danno ai 26 mila regionali, in attesa dello stipendio, nonché a tutti coloro che aspettano la riapertura della tesoreria per poter percepire quanto loro spettante”.

“Non spetterà certamente a me stabilire cosa sia giusto fare – conclude Falcone – ma credo che, se il Commissario dello Stato non andasse a Roma, probabilmente manterrebbe e rafforzerebbe quel ruolo di equidistanza che una norma costituzionale gli assegna”.

A noi risulta che domani il Commissario dello Stato, domani, non andrà a Roma. Del resto, che ci dovrebbe andare a fare? Se Crocetta e Bianchi hanno ragione, che pubblichino Bilancio e Finanziaria con le parti impugnate: è questo l’unico ‘atto formale’ previsto dalla Legge. Altri atti formali non ce ne possono essere. Tanto meno il ritiro dell’impugnativa!

 

Redazione

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