Il bicchiere è ancora mezzo pieno. O mezzo vuoto, a seconda del punto di vista. Il Consiglio dei Ministri convocato questa mattina a Palazzo Chigi per esaminare il milleproroghe ha stralciato la norma salva-Sicilia dal decreto di fine anno. Fumata nera, dunque, per la giunta di governo che questo pomeriggio si riunirà a Catania: l’obiettivo dell’esecutivo regionale era quello di poter dare il via libera all’atteso assestamento di bilancio con tagli meno severi, qualora fosse stata approvata la norma salva-Sicilia.
Ma il bicchiere non è completamente vuoto: il Consiglio dei Ministri, infatti, «ha accordato – riferiscono fonti governative – il parere della paritetica che permette di spalmare in 10 anni il disavanzo della Regione». L’ok, insomma, alla fine è arrivato. Ma non in questa seduta del Consiglio dei Ministri. Bisognerà dunque far passare anche questo weekend e attendere che il premier Giuseppe Conte torni a riunire i suoi il prossimo lunedì 23 dicembre per dare l’effettivo ok alla norma di attuazione.
Soltanto a quel punto la giunta regionale potrà a sua volta approvare l’assestamento di bilancio, verosimilmente martedì 24 dicembre, e trasmettere i documenti alla presidenza dell’Assemblea, che li assegnerà alla Commissione di merito, cioè la Bilancio. Il primo giorno utile per riunire l’organismo parlamentare a quel punto sarebbe venerdì 27 dicembre. Da quel momento sarà corsa contro il tempo per l’esame dell’Assemblea e l’approvazione del rendiconto 2018, dell’assestamento 2019, dei debiti fuori bilancio e dell’esercizio provvisorio per il 2020 entro il 31 dicembre. E tra i corridoi dell’Ars c’è già chi ha messo in fresco le bollicine, da stappare la notte del 31. Quando, verosimilmente, Sala d’Ercole potrebbe trovarsi ancora riunita.
Secondo il Ministro per il Sud, Peppe Provenzano, «la norma non poteva andare nel milleproroghe, come proponeva qualcuno in maniera alquanto irrituale. La procedura costituzionalmente corretta, condivisa con il Ministro Francesco Boccia cui spetta la proposta, a seguito dell’accordo raggiunto in Commissione paritetica, è un decreto legislativo su norme di attuazione dello Statuto in materia contabile, che sarà varato nel prossimo Cdm, il 23 dicembre. Il governo è mosso dalla volontà di aiutare a risolvere problemi che ricadrebbero sui lavoratori e sugli enti locali, che non portano alcuna responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, su cui è necessario fare maggiore chiarezza, seguendo il richiamo forte che è venuto dalla Corte dei conti».
«È necessario – aggiunge Provenzano – riportare il confronto Stato-Regione nell’alveo della più leale collaborazione istituzionale, con la sobrietà che aiuta a risolvere i problemi e non con la propaganda. Il Governo c’è, come dimostra l’impegno centrale per evitare che la Sicilia perda i fondi europei, come dimostra la norma approvata oggi in CdM sul Commissario per le strade provinciali siciliane. Soprattutto c’è lo Stato, anche su questa delicata vicenda del bilancio».
Non manca, infine, la stilettata a Musumeci, che nella conferenza stampa di fine anno aveva apostrofato come «ignorante» il ministro siciliano. «Chi ha il dovere di rappresentare le istituzioni – ha concluso Provenzano – dovrebbe impegnarsi a ricordarlo tutti i giorni ai cittadini e forse anche a se stesso».
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