Un gesto da catalogare come un segno di frustrazione e disperazione, causate dallo stato di incertezza lavorativa che 48 operai del Consorzio di Bonifica, i cosiddetti 51sti, stanno vivendo da diverse settimane. Disperazione che oggi pomeriggio ha offuscato la mente di uno di loro, il quale, stanco di aspettare risposte concrete dalla Regione che portino a uno sblocco della problematica, ha tentato di farla finita dinanzi la sede del Consorzio dove si trovava con altri colleghi per l’ennesimo sit- in di protesta. Per oggi era in programma anche una giornata di sciopero proclamata da Cgil, Cisl e Uil ma le tre sigle sindacali hanno deciso di revocarlo come segno di buona volontà. Così poco dopo le 16 il lavoratore ha acquistato della benzina e, giunto nei pressi della sede di via Centuripe, si è gettato addosso il liquido infiammabile. È stato bloccato da un altro collega, mentre sul posto sono arrivati uomini del 115 del comando provinciale, forze dell’ordine e un’ambulanza del 118.
Intanto nella mattinata di oggi i vertici del Consorzio, a Palermo per sbloccare la situazione, hanno avuto un incontro con i responsabili dell’assessorato. Si è discusso della perizia effettuata nei giorni scorsi dagli addetti ai lavori, in cui si evidenzia il fatto come, affinché il Consorzio possa continuare a funzionare, offrendo specifici servizi ai suoi utenti, sia necessaria la riassunzione per altri 101 giorni, ossia fino al 31 dicembre 2015, dei lavoratori licenziati. Tuttavia, a quanto sembra, la riunione non avrebbe avuto esito concreto. Le parti hanno deciso di rimandare tutto nelle mani della politica. Se ne discuterà domani all’interno della commissione bilancio all’Ars presieduta da Antonino Dina.
Sulla questione è intervenuta la Flai Cgil: «Il ritardo con cui la Regione Siciliana ha varato la Finanziaria – si legge in un nota – ha causato l’assunzione soltanto a maggio dei lavoratori, con la conseguenza che non sono state svolte le attività di manutenzione ordinaria a carico della rete irrigua. A rischio non vi è solo il futuro di circa 200 addetti, ma anche l’intera agricoltura catanese. A questo punto la Flai auspica l’apertura di un tavolo per una riforma organica che riesca a stabilizzare i lavoratori e, al contempo, permetta ai consorzi di funzionare al meglio, garantendo l’erogazione del servizio in maniera adeguata».
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