SONO 2500 I LAVORATORI A RISCHIO. FLAI CGIL, FAI CISL E FILBI UIL NON CI STANNO: ALTRA ‘MACELLERIA SOCIALE’
Il Governo regionale parla di riordino dei Consorzi di bonifica e nel contempo lavora sotto sotto per mandare a casa due mila e 500 lavoratori.
È quanto denunciato dai sindacati del comparto che hanno preso carta e penna per rivendicare risposte al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed agli assessori al Bilancio, Luca Bianchi, e alle Risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta.
I sindacalisti si sono rivolti al Prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, con nota trasmessa qualche giorno fa. Per denunciare lo sfascio causato dalla miopia e dallinadeguatezza di chi dovrebbe riformare i Consorzi di bonifica in Sicilia. Ma anche per tutelare le ragioni dei 74 lavoratori del Consorzio di bonifica 2 di Palermo stanchi del silenzio del Governo regionale sul ritardo nellerogazione delle retribuzioni e per far luce sulle reali intenzioni dellesecutivo sul futuro lavorativo dei dipendenti.
Nella lettera indirizzata al Prefetto Cannizzo, vengono denunciate omissioni perpetrate dal Governo regionale e dai vertici dei Consorzi di bonifica.
Al consorzio 2 Palermo, per esempio, nei prossimi giorni potrebbero essere staccate alcune forniture, come energia elettrica e acqua. Un fallimento annunciato e voluto?
I sindacalisti criticano, in particolare, l’assessore Cartabellotta, che conosce bene il settore. Ed evidenziano anche come sia totalmente assente linterlocuzione con il commissario unico dei Consorzi in Sicilia, Giuseppe Dimino.
Le denuncia di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil è stata preceduta dallo sciopero generale dello scorso 23 ottobre. Nella nota le citate organizzazioni sindacali denunciano come dissennate le alchimie contabili dellassessorato al Bilancio che ha ritenuto di inglobare la spesa corrente (stipendi) allinterno di capitoli che si riferiscono a spese generali.
“E inaccettabile – scrivono i sindacalisti – che lassessore regionale Cartabelotta, al corrente di tale problema contabile già dallapprovazione del bilancio di previsione 2013 della Regione siciliana, ad oggi non abbia trovato alcuna soluzione e cosa ben più grave non abbia provveduto allimpegno contabile occorrente per la liquidazione delle somme relative agli stipendi dei lavoratori rivendicando solo adesso limpossibilità di garantire la sopravvivenza di 2500 famiglie trincerandosi dietro il famigerato Patto di stabilità.
Quali siano le ragioni che impediscono ai Consorzi di bonifica di operare in maniera efficiente non è dato sapere. Il silenzio perpetrato dal Governo Crocetta racchiude una prassi, oramai consolidatasi in questi mesi, di unazione politica che mira agli annunci sul fare che poi si rivelano essere solamente bluff mal digeriti.
Insomma, la ‘macelleria sociale’ continua e non si arresta. Adesso tocca ai Consorzi di bonifica.
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