Consiglio, passa il blocco della vendita di Asec Trade Anche il Movimento 5 stelle vota con il centrodestra

Tanto rumore per nulla. Più di quattro ore di dibattito e animi che parevano più che inquieti, specie fra i consiglieri della maggioranza di centrodestra. Ma alla fine passa all’unanimità la proposta, illustrata del vicesindaco e assessore alle partecipate Roberto Bonaccorsi, di bloccare fino al 31 dicembre la cessione della municipalizzata Asec Trademessa in vendita durante l’era Bianco ma adesso tornata al centro dell’interesse dell’amministrazione comunale. Assente giustificato il sindaco Salvo Pogliese, tocca appunto a Bonaccorsi fronteggiare distinguo e critiche che arrivano non soltanto dall’opposizione, tutte poi stemperatesi al momento del voto. 

Accade ciò anche grazie alla mossa a sorpresa del Movimento 5 stelle. Giovanni Grasso e colleghi rimuginano per tutta la seduta e valutano di uscire dall’aula. Poi spiazzano tutti e mostrano il volto responsabile della minoranza grillina a palazzo degli Elefanti. «Votiamo nel merito dei provvedimenti, senza pensare alla distinzione destra-sinistra – ha detto la consigliera Lidia Adorno – e per questo votiamo sì, sospendere la vendita della partecipata può essere utile soprattutto per i lavoratori dell’azienda». 27 voti favorevoli: senza i 6 grillini e i tre dei sammartiniani tutto, tra assenze e mugugni, per la maggioranza raggiungere quota 18 sarebbe stato difficile. 

Venuta a mancare la sponda grillina, ecco che forse ai progetti di sgambetto coltivati da alcuni settori della maggioranza è mancato il terreno sotto ai piedi. Il gruppo di Diventerà bellissima si conferma la scheggia impazzita della maggioranza. Nel giorno dei nuovi malumori per un’altra presidenza di una partecipata che per loro vola via – la Sidrail cui cda se lo sono spartiti i centristi e Forza Italia – i due consiglieri del governatore Nello Musumeci presenti, Alessandro Messina e Nino Penna, non partecipano al voto. Per tutta la seduta, gli spifferi nei corridoi avevano raccontato di un forte attivismo dei due sul tentativo di coordinare i mal di pancia dei consiglieri e affossare la delibera sull’Asec. Nulla da fare. Il succo è che comunque fra i musumeciani e Pogliese, dopo il caso presidenza del consiglio, le distanze continuano ad aumentare.

Vanno via senza votare anche Lanfranco Zappalà, Daniele Bottino e l’ex sindaco Enzo Bianco. I primi due infiammano la prima parte della seduta, chiedendo il parere dei revisori dei conti, non obbligatorio, di cui la proposta della giunta era sprovvisto. Risponde a loro il pogliesiano Luca Sangiorgio con un vibrante intervento: «C’è un clima di terrore in questo Consiglio perché nessuno vuole assumersi responsabilità, ma continuando così ci aspettano cinque anni di dibattiti sul nulla». Le eccezioni sulla forma nasconderebbero, in realtà, la voglia di non decidere dei consiglieri: «Invece per tutti noi non mancano tempi e luoghi per potersi fare un’idea, senza dover attendere i pareri». 

Perché la vendita della partecipata del metano andava stoppata, anche se solo per qualche mese, lo ha pazientemente spiegato in più modi il vicesindaco Bonaccorsi. Convincendo, in chiusura, persino uno dei ribelli in casa centrodestra al momento in prima linea: il consigliere del gruppo misto Andrea Barresi. Un suo emendamento, e quello dell’ex bianchista Salvo Di Salvo sui lavoratori da tutelare, passano in cavalleria preparando il terreno all’ok di entrambi alla delibera. Barresi, finora piuttosto piccato proprio nei confronti del vicesindaco, finisce per complimentarsi con Bonaccorsi per la disponibilità mostrata. In precedenza aveva lungamente dissertato sugli aspetti discutibili della vendita da bloccare. Di Salvo prima mette il dito nelle piaghe dei banchi a lungo semivuoti del centrodestra e dei malumori sulla spartizione delle partecipate. Poi si associa all’unanime «sì».

Per Asec Trade, così come per la compattezza della maggioranza, c’è ancora un futuro. La cessione andava congelata, ha spiegato Bonaccorsi, alla luce della migliorata situazione finanziaria dell’azienda. Gli utili hanno superato i 500mila euro e, con un bilancio che pare sistemarsi, non sarebbero più attuali le verifiche dell’advisor KPMG compiute sui conti non in salute del 2014 e del 2015. Fino a dicembre ci sarà tempo per decidere su questa e le altre partecipate, dossier cui l’amministrazione Pogliese potrebbe metter mano dopo la chiusura della partita sul dissesto del Comune di Catania. 

Francesco Vasta

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