L’argomento all’ordine del giorno dovrebbe essere il sorteggio del collegio dei nuovi revisori dei conti del Comune di Catania. Ma, in realtà, la questione al centro degli interventi dei consiglieri nel corso della seduta del civico consesso è tutt’altra: le sedie rimaste vacanti in giunta e le conseguenze politiche e amministrative che si ripercuotono anche sulla città e sui cittadini. A prendere la parola per primo in apertura della seduta è il consigliere del gruppo Catania 2.0 Giuseppe Gelsomino e i toni si fanno subito accesi. «La città non può andare più avanti senza assessori, tra l’altro anche in deleghe delicate e con Roberto Bonaccorsi, che è anche il sindaco facente funzioni, che non è mai andato in assessorato. Io le chiedo ufficialmente – dice Gelsomino infervorato rivolgendosi al presidente del Consiglio Giuseppe Castiglione – di fare lei da portavoce con il vicesindaco e di interfacciarsi anche direttamente con il sindaco sospeso Salvo Pogliese per domandare di sciogliere le riserve: vogliamo e dobbiamo capire cosa vogliono fare. Anche perché fare l’assessore per un giorno o per una settimana sarebbe una vergogna».
Un intervento a cui è subito seguito un accalorato rimprovero da parte del consigliere Santi Bosco per chi, intervenendo prima di lui, non si è strettamente attenuto all’ordine del giorno. «Non si può deviare e parlare di altri argomenti, specie politici, specie di politica becera. La seduta – ha ribadito il capogruppo di MuovItalia Catania che da tempo è in attesa di fare il salto in giunta – riguarda i nuovi revisori dei conti che verranno sorteggiati, come previsto per legge». E proprio alla legge si attacca l’intervento del consigliere del M5s Graziano Bonaccorsi che la richiama, però, non in riferimento a una decisione casuale quanto piuttosto alla «possibilità di scegliere gli assessori. Non è possibile che si comincino le interlocuzioni dopo che quelli in carica si sono già dimessi – lamenta – Bisognava farlo prima ma, come sempre, a mancare è la programmazione. Ed è per questo che la città si ritrova in questa situazione di crisi».
In aula, gli unici due rappresentanti dell’amministrazione sono gli assessori Sergio Parisi e Giuseppe Arcidiacono. «In percentuale, rappresentano già un numero alto visto quello complessivo degli attuali componenti della giunta», ha fatto notare la consigliera grillina Lidia Adorno. «Intanto, però i cittadini restano in attesa di risposte su molte cose e quello che sta subendo la città è sotto gli occhi di tutti – lamenta la pentastellata che è data tra i possibili candidati alle prossime elezioni regionali – Non possiamo più attendere, serve capire cosa vuole fare l’amministrazione». Dopo più di quaranta minuti, cominciano i lavori per il sorteggio dei nuovi revisori dei conti che sostituiranno quelli precedenti per cui sono scaduti anche i tempi della proroga. Ed è Castiglione a spiegare che «sono arrivate 267 richieste per il bando, ma cinque persone sono state escluse perché non avevano i requisiti necessari». Da un certo punto di vista, qualcuno proverà a fare quadrare i conti. Per la politica cittadina i tempi non sembrano ancora maturi.
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