Si terrà – salvo sorprese dell’ultimissima ora – domattina alle 11.30 l’attesa conferenza dei capigruppo che dovrebbe servire a tracciare la road map consiliare da qui alla prossima campagna elettorale. Attesa anche perché vi dovrebbe partecipare il sindaco Enzo Bianco, con l’intento di fissare assieme alle varie forze politiche gli ultimi passaggi da compiere in aula prima delle Amministrative di primavera inoltrata. Al Comune di Catania si tenta così di rendere il più possibile produttivi gli scampoli della consiliatura, mentre il 2017 si conclude con il primato per nulla esaltante dell’85 per cento delle sedute consiliari conclusosi senza deliberazioni. Stallo decisionale direttamente collegato allo stallo politico della maggioranza – «sfilacciata» secondo alcune delle sue voci interne – poi ritrovatasi, ma solo in parte, per assicurare il varo di Conto economico-patrimoniale e conto consolidato 2016 subito dopo Natale.
L’impulso per il ritrovarsi dei capigruppo era partito durante l’assenza forzata della presidente dell’assise, Francesca Raciti, sostituita da uno dei leader dell’opposizione, il vicepresidente vicario Sebastiano Arcidiacono. In una sua nota compariva, a inizio dicembre, l’invito al primo cittadino «a un confronto politico finalizzato a delineare un percorso che possa assicurare proficua attività al Consiglio». Palla colta al balzo da Bianco, che aveva poi concordato con la presidente Raciti, nel frattempo rientrata in sella, le tappe di questo reset politico-consiliare di fine sindacatura. Anche per le spinte arrivate dai suoi: durante l’ultima conferenza, la posizione di Arcidiacono era stata sostanzialmente accolta anche dai rappresentanti dei gruppi di maggioranza.
Ma l’appuntamento fra Bianco e i capigruppo aveva poi subìto uno slittamento. Prima dell’arrivo in aula del bilancio 2016, il sindaco aveva chiesto il rinvio della conferenza per «impegni improrogabili». Poi, subito dopo Capodanno, l’accordo sulla nuova data, appunto il 10 gennaio. Possibile dunque che, domani, i consiglieri mettano il primo cittadino davanti ai numeri che certificano l’impasse consiliare, prima di concordare il programma dell’attività del Consiglio comunale per i prossimi mesi. In ballo, fra le altre cose, c’è anche la Variante centro storico, ferma da circa due anni.
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