Concerti Mika e Negramaro, al vaglio diverse ipotesi Polizzi: «No a Stadio delle Palme, meglio Ippodromo»

Restano molte le incertezze sui luoghi in cui quest’estate si terranno le tappe palermitane dei concerti di Mika, il 26 giugno, e dei Negramaro, il 26 luglio. Dopo l’incontro di ieri tra il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore allo sport Giuseppe Gini le incognite restano. In un comunicato l’amministrazione si è limitata a riferire che «intende favorire lo svolgimento in città dei due spettacoli». E ha aggiunto che «in accordo con l’impresa si è concordato di individuare un luogo idoneo per le due manifestazioni e dei sopralluoghi congiunti in con questo fine saranno svolti nei prossimi giorni». Tra i posti oggetto dei sopralluoghi c’è anche il Velodromo, inizialmente scartato per problemi di inagibilità delle tribune, da cui si staccavano pezzi della copertura. Ipotesi percorribile ma al prezzo di elevati costi per la messa in sicurezza. «Stamattina c’è stato un sopralluogo al Velodromo, ma non c’è nulla di deciso», sottolinea l’assessore Gini. 

Quando era ancora solo ventilata l’ipotesi Stadio delle Palme è scoppiata la polemica per i danni potenziali che l’impianto di atletica leggera potrebbe subire nell’ospitare due eventi del genere. Le perplessità sono arrivate dalle associazioni cittadine, quella dei Comitati Civici su tutte, e dalla Federazione Italiana atletica leggera per bocca del presidente regionale Gaspare Polizzi durante un incontro con il sindaco prima e l’assessore poi. 

«I concerti lì non si devono fare, l’impianto è predisposto per l’atletica leggera Senza contare che si crea un precedente pericoloso. Oggi ci facciamo i concerti domani perché non i mercatini?». In più «siamo in attività – aggiunge Polizzi – fare i concerti quest’estate significherebbe troncare il lavoro degli atleti». Se venisse scelto lo Stadio delle Palme, com’è previsto che sia, i costi del ripristino per Polizzi sarebbero difficilmente sostenibili: «La struttura sarà inesorabilmente danneggiata. gli esempi potrebbero essere molteplici. Il cordolo che delimita la pista, ci hanno assicurato che sarà rimesso a posto ma farlo non è una cosa semplice. Soltanto ripristinare le targhette, se se ne perdesse qualcuna, costerebbe circa 5 mila euro. Si tratta di una pista specialistica». Un altro nodo è «la tribuna inagibile le vie di fuga. Il perimetro è tutto recintato – aggiunge Polizzi –  i passaggi sono larghi un metro e trenta, un metro e cinquanta. Realizzare le vie di fuga dai cancelli recintati è una pazzia si dovrebbero tagliare le barriere e in seguito rinsaldarle». O ancora c’è la gabbia del martello «se qualcuno si arrampica e la danneggia gravemente il costo del ripristino si aggira intorno ai 30 mila euro». Il problema è anche di principio: «Non siamo contrari che si realizzino i concerti a Palermo ma soltanto che non si facciano in un impianto di atletica leggera», sottolinea ancora il presidente regionale della Fidal. Le alternative esistono:  «L’Ippodromo è un posto enorme e sabbioso basterebbe togliere e rimettere il guard rail. E poi c’è il Castello a Mare». 

Un altro fronte aperto è quello con l’associazione dei Comitati Civici che oggi ha presentato una diffida all’utilizzo dell’impianto intitolato nel 2007 a Vito Schifani per «iniziative non aventi matrice sportiva». «Ci siamo più volte lamentati facendo presenti le nostre riserve – dice il presidente Giovanni Moncada –  c’è il rischio che la struttura sia danneggiata, senza contare che csi infrange un regolamento comunale, che agli articoli 14 e 19, indica l’utilizzo della struttura solo per uso sportivo». 

Sulla vicenda dei concerti allo Stadio delle Palme, su cui il Comune sta cercando una intesa con gli organizzatori,  è intervenuto anche il capogruppo dei Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti: «Speriamo che alla fine prevalga il buon senso, noi siamo perché i concerti siano salvati e perché a Palermo finalmente ritorni la grande musica ma in altre strutture. Lo Stadio delle Palme rimarrebbe così immune da un pericoloso e anomalo utilizzo». Per Occhipinti inoltre «la dirigente responsabile del caos e chiunque abbia contribuito a crearlo vanno rimossi e subito. E inoltre non può non evidenziarsi l’assoluta immobilità della precedente e della nuova giunta nel ricercare spazi adatti da attrezzare per fare tornare stabilmente ogni anno gli eventi musicali che Palermo merita. Finora c’è solo l’ennesima brutta figura per Palermo e un potenziale contenzioso per il Comune».

Stefania Brusca

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