«Tre anni di una collaborazione nata sul ritrovarci, fondata su un’idea condivisa di città ed evento, visto come momento nel quale la cultura attraversa la città». Una visione che pone la musica al centro della quotidianità, quella di Francesco Giambrone, soprintendente del Massimo mentre illustra una manifestazione che, dal suo punto di vista, «rafforza il rapporto tra Palermo e Milano».
Si tratta della terza edizione di Piano City Palermo, manifestazione musicale che abbraccerà nuovamente il capoluogo siciliano, da venerdì 27 a domenica 29 settembre, con oltre 50 ore di musica. All’alba, la sera, il pomeriggio e perfino la notte, Piano City accompagnerà i palermitani con una serie di concerti per pianoforte sparsi dall’Albergheria ai Danissinni, da Sant’Erasmo alla Cattedrale passando per il castello di Maredolce e Brancaccio. Organizzata dall’associazione Piano City Milano, in collaborazione con la Fondazione Teatro Massimo, il Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti ed il Comune di Palermo, lo scorso anno a coinvolto 30mila persone negli eventi con ingresso gratuito localizzati in numerosi punti della città.
«Tre parole sono le parole chiave della manifestazione: mare, per intercettare il lavoro della città sul recupero del proprio spazio affacciato sul Tirreno, quartieri intesi come territorio, pezzi della città uguali agli altri in cui la manifestazione entra portando cultura attraverso la musica e bambini, visto lo spazio dedicato ai giovani in questa terza edizione, compresa l’orchestra giovanile del Teatro Massimo», conclude Giambrone passando la parola alla direttrice artistica della manifestazione: Ricciarda Belgiojoso. «Il nostro obbiettivo è quello di portare la musica fuori dal teatro, con 50 concerti sparsi in città, rivolgendoci ai giovani ed alla cittadinanza partendo già dall’anteprima, prevista per le 18 di giovedì 26 settembre presso l’università degli studi. Spostandoci poi l’indomani presso lo Stand Florio per l’inaugurazione ufficiale, in luogo appena riqualificato e per questo scelto come perno concettuale della manifestazione», afferma la direttrice illustrando gli appuntamenti salienti.
«Abbiamo costruito insieme un programma unico e speciale, incoraggiando le nuove produzioni e la nuova musica, comprese le due notti di Piano City, tra cui il Piano Sleep: sei ore di musica pensata per accompagnare il pubblico che deciderà di passare la notte allo spasimo con il pianoforte ad accompagnare il sonno sotto le stelle», spiega la Belgiojoso passando poi ai grandi tributi come «l’omaggio ai Pink Floyd per l’anniversario dei quarant’anni dall’uscita di The WALL, o quello ai Queen che andrà in scena a Sant’Erasmo. Negli anni stiamo seguendo le trasformazioni della città, come le nuove aree pedonali, ma siamo anche nei quartieri e nelle borgate marinare appoggiandoci alle molte associazioni presenti sul territorio per la riqualificazione, come per esempio a Ballarò. In particolare voglio segnalare il programma specifico pensato per i più piccoli con gli appuntamenti ed i laboratori musicali presso i giardini di Villa Lampedusa e soprattutto il concerto di solidarietà previsto davanti la sede di Almaviva. Tutto questo perché la manifestazione si evolve insieme alla città sia ritornando nei luoghi che partecipando al suo rinnovamento», conclude la Belgiojoso passando la parola al sindaco Leoluca Orlando.
«Piano City ha attraversato tre anni nella vita della città: prima, durante e dopo Palermo Capitale della cultura, testimoniando come il cammino continua. Una grande città vuole essere città di cultura e questa iniziativa lo testimonia immaginando si possa fare musica senza teatro, dopotutto le cose importanti prescindono dal contenitore – afferma il sindaco -. L’alfabetizzazione artistica è un concetto fondamentale per noi ed è un segnale importante pensare ai giovani e ai bambini per una città in cammino verso il futuro, superando la parola periferia con un impegno rivolto a tutti i quartieri di una città che ha bisogno di superare anche la povertà artistica e culturale. In questa direzione di muovono l’impiego del porticciolo di Sant’Erasmo, completamente rinnovato, così come lo stand Florio. Luoghi recuperati come luoghi in cammino sono Danisinni, Ballarò e Maredolce, in un percorso di condivisione delle problematiche testimoniato dal concerto presso la sede di Almaviva. Questa è una manifestazione che vive la città, portando l’esperienza di Milano a Palermo convertendola ed adattandola al territorio in una città investita da una profonda rinascita artistica a culturale», conclude Orlando in chiusura della conferenza di presentazione.
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