Continuità con il lavoro svolto finora ma anche innovazione nel segno del cambiamento culturale. Il sindaco Leoluca Orlando immagina una città proiettata nel 2030, come capitale mediterranea. Una visione condivisa dai vecchi ma anche dai nuovi membri della sua giunta, che oggi hanno prestato giuramento e si sono insediati in vista dell’appuntamento del 19 marzo, quando si presenteranno in Consiglio comunale. Al passaggio di consegne hanno preso parte tutti gli ex assessori, ad eccezione di Emilio Arcuri, che hanno ricevuto un «affettuoso ringraziamento» da parte del primo cittadino per il lavoro svolto finora.
In merito alle deleghe già erano nate le prime polemiche. Nei giorni scorsi infatti l’opposizione aveva solevato la questione di incompatibilità dell’incarico, con delega ai rapporti funzionali con Amap e Amg, della neo assessora Maria Prestigiacomo, in quanto ex presidente dell’Amap. Sul punto il sindaco Orlando ha precisato che c’è una distinzione doverosa da fare in questo ambito: «Se l’assessore Catania (alla Mobilità ndr) prende l’autobus non è in conflitto di interessi – spiega il sindaco – perché ciò riguarda l’aspetto funzionale e non finanziario che è invece di competenza del sindaco e dell’assessore al patrimonio e alle partecipate». Allo stesso modo nel caso della Prestigiacomo «non c’è nessun conflitto di interessi», afferma.
Sugli obiettivi della nuova giunta il sindaco spiega che sono «traguardati al 2030. La trasformazione della nostra città si collega a Palermo mediterranea 2030, nome che richiama e coincide con l’azione di salvataggio che si sta compiendo nel mar Mediterraneo ma che invece non coincide con nessuna scadenza elettorale, né con quella del 2022, né con quella del 2027». Una visione che restituisce Palermo «come città che possa avere come logo “Io sono persona, noi siamo comunità”. Se facciamo bene è merito di tutti, se sbagliamo è colpa mia». Palermo mediterranea 2030 nasce da un’idea del sindaco durante la campagna elettorale del 2017, quando ha invitato una ventina di imprenditori a partecipare al rilancio della città. «Dalla data della mia elezione ci siamo incontrati mensilmente, costituendo una think tank. A breve ne presenteremo i risultati. Abbiamo un’intesa anche con il sindaco di Milano e che vedrà il 2030 al centro di una progettazione condivisa».
Orlando ribadisce il profondo cambiamento della città degli ultimi anni, compiuto grazie a chi ha scelto di vivere qui non essendoci nato e a chi, come Mattarella e don Pino Puglisi, si è battuto contro la mafia, affinché non governasse più il capoluogo regionale. «Siamo cambiati di testa, nello stile di vita e anche culturalmente. Diventa strategica in questo senso la nomina di dell’assessore alla cultura Adham Darawsha e quello della Mobilità Giusto Catania. Ma anche l’impegno dell’assessore Mattina sugli aspetti della dignità della persona e dell’abitare. L’attenzione su lavoro scuola e giovani di Giovanna Marano, la delega al decoro urbano del vicesindaco Fabio Giambrone». Tutto questo deve passare, aggiunge Orlando, «dallo sviluppo economico e dalle Attività produttive in capo all’assessore Leopoldo Piampiano, con la verifica nel concreto gli effetti delle politiche portate avanti sulla vita economica della città».
Un assessorato chiave quindi quello relativo alla Mobilità: «L’obiettivo di mandato è quello di approvare il piano regolatore della città – afferma Giusto Catania – che sia sempre più a misura di bambino. Una città ecologica, che riduca il numero di auto in circolazione. Tutto questo sarà pianificato immediatamente con l’attività dei primi 100 giorni». Per Darawsha il primo impegno sarà «un momento di ascolto e confronto con tantissime energie artistiche culturali presenti in città, per coniugare le loro esigenze con le nostre e andare verso l’obiettivo finale di trasformare Palermo nella capitale europea del Mediterraneo, anche culturalmente, se non soprattutto culturalmente»
Durante la presentazione della nuova giunta il sindaco ha fatto cenno al «dramma della Blutec», reso ancora più complesso dopo gli arresti di ieri. «Ho appena inviato una lettera al ministro Di Maio, nella quale gli ho ricordato la sua attenzione e gli impegni nei confronti di Blutec, chiedendogli di assumere ogni iniziativa per uscire da questa condizione di beffa, non soltanto per i lavoratori ma per l’intera area che ha diritto di avere uno sviluppo industriale degno di questo nome».
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