Dopo una settimana di pausa estiva Sala delle Lapidi torna ad animarsi. E questa volta dovrebbe essere quella decisiva, considerato che dal suo insediamento, nominati presidente e vice, il Consiglio comunale ha prodotto ben poco. E dovrebbe sciogliersi soprattutto il nodo delle commissioni consiliari, che ha tenuto sotto scacco le precedenti sedute e che, se non si arriverà a un accordo per le presidenze, bloccherebbe ancora l’attività amministrativa, congelata ormai da mesi. C’è sempre da approvare il bilancio. «Se oggi non si concludono le attività e si costituiscono le commissioni prenderemo una posizione molto dura» commenta a MeridioNews Ugo Forello, capogruppo del Movimento 5 stelle, che fino ad ora è stato a guardare – è il caso di dirlo – anche quando l’aula è rimasta vuota.
A proposito di Bilancio, sarà verosimilmente Barbara Evola a guidare la prima commissione, quella che appunto si occuperà dei conti. Una commissione che si preannuncia particolarmente calda, visto che tra i componenti designati dagli schieramenti ci sono, oltre all’ex assessora di Sinistra Comune, anche i leader delle minoranze: Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello, oltre che Giulio Cusumano (Palermo2022), Sandro Terrani (Mov139), Andrea Mineo (FI) e Dario Chinnici (Pd). Sicuro dovrebbe essere anche il posto di Paolo Caracausi (Mov139) alla guida della terza commissione, quella che si occupa delle società partecipate.
Il dilemma è ancora una volta quello legato alla lista dei Democratici e Popolari e alle sue anime: centristi e dem. La promessa pre-elettorale pareva essere quella di due presidenze, ma se da una parte resta molto plausibile la nomina di Giovanni Lo Cascio alla guida della commissione Urbanistica, dall’altra scalpita Francesco Scarpinato, ras assoluto di preferenze nella maggioranza, che rischia di doversi accontentare di un posto in commissione Attività produttive, ma da semplice componente. Ed è questo, più di altri, il nodo che potrebbe rallentare di più la macchina amministrativa, con la maggioranza che avrebbe così uno scontento in più tra i suoi pezzi da novanta.
Ma se al puzzle delle presidenze è – più o meno – un tassello a impedire il completamento del quadro, la questione delle vicepresidenze sembra ancora più ingarbugliata e potrebbe essere concreta l’ipotesi di accordi tra le fazioni. «Come M5s – spiega ancora Forello – siamo più che altro spettatori di quelli che sono gli accordi di maggioranza. Non so cosa intendano fare con le vicepresidenze, dove abbiamo avuto una posizione ferma. Secondo il dato numerico delle preferenze, infatti, avremmo diritto almeno a due vicepresidenze, ma sembra che la pseudo-opposizione e la maggioranza si siano già accordate».
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