Graficamente poco accattivante, dispersivo e – soprattutto – non conforme alla legislazione in materia di accesso. Il portale Internet del Comune di Catania sembra riassumere in un solo dominio le caratteristiche peggiori del web. Eppure per i cittadini etnei sarebbe pronto da oltre otto mesi uno spazio nuovo, ma non ancora disponibile online. È quanto denuncia Sergio Serafini, ex assessore all’Innovazione tecnologica dell’amministrazione di Raffaele Stancanelli. Iniziato il mandato in piena campagna elettorale, tra il 2012 e i primi sei mesi del 2013 il giovane consulente ha realizzato il nuovo piano di comunicazione istituzionale, un progetto che comprendeva anche il nuovo sito presentato a giugno, poco prima delle elezioni. Ma di pronto, ribattono dallo staff dell’attuale sindaco Enzo Bianco, Serafini avrebbe lasciato ben poco.
Tutto inizia con l’avvicendamento tra le due amministrazioni, quando l’ormai ex assessore chiede spiegazioni all’area di competenza sui motivi del ritardo della messa online della nuova release, dovuto – racconta Serafini – a una questione di «cortesia istituzionale nei confronti del neo sindaco Bianco». Sarebbe stato poco gentile, avrebbero riferito i dipendenti comunali, avviare un progetto di un concorrente nei giorni successivi al cambio di poltrone. Passano le settimane e poi i mesi, ma del lancio del nuovo portale non si ha notizia. «Ho pensato che fosse giusto dare un tempo congruo a questa amministrazione, anche se non la sentivo mia in nessuno degli atti politici e amministrativi portati avanti – prosegue Sergio Serafini – Senso di responsabilità mal riposto, perché i catanesi il nuovo sito del Comune di Catania non l’hanno mai avuto», attacca.
«Il sito web doveva essere una vetrina importante per la nostra città in chiave turistica – prosegue – L’ho disegnato io ed è stato realizzato dalla ditta che si occupa tutt’ora della manutenzione». L’idea era di realizzare totalmente un nuovo portale, anziché costruire su un’impalcatura ormai vecchia di otto anni. L’incarico viene dunque svolto all’interno dello stesso pacchetto di servizi offerti per la gestione informatica e «non è possibile quantificare il costo». Ma, sostiene l’ex assessore, «delle persone hanno lavorato, pagate dai cittadini, a una cosa che poi non è stata utilizzata». Serafini esprime «grande amarezza. Si sprecano soldi per opportunità politica», spiega guardando con occhio critico anche lo spazio virtuale dedicato all’amministrazione trasparente.
Una versione totalmente diversa da quella fornita dallo staff di Bianco. Per Giuseppe Idonea, consulente per la comunicazione del nuovo primo cittadino, a essere pronta è solo la nuova homepage e non l’intero sito. «Serafini ricorderà male», afferma. «Si pensò di dare una rinfrescata al sito e venne fatta una proposta di restyling – conferma Idonea – Ma c’erano una serie di elementi in flash che avrebbero appesantito la fruizione da parte dell’utente e i server comunali», spiega. Da qui la scelta di non procedere alla messa online. «L’amministrazione, nell’impossibilità di rinnovare le apparecchiature, ha deciso di mantenere la vecchia struttura». Così «in attesa di avere l’opportunità di investire in nuovi mezzi più potenti, con la farina che abbiamo facciamo il pane», riassume con un sorriso il consulente.
Un botta e risposta con toni netti, dunque, che probabilmente potrà trovare una risposta solo attraverso un’interrogazione al Consiglio comunale che alcuni membri dell’area di opposizione avrebbero intenzione di sollevare nei prossimi giorni.
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