Il Comune di Catania sospende temporaneamente la concessione di nuove autorizzazioni per l’installazione sul territorio cittadino di antenne per la telefonia mobile. La motivazione? Fare un censimento di tutte quelle già presenti in città – finora mai elaborato – per monitorare il livello di inquinamento da campi elettromagnetici. Un passo avanti su un tema spinoso e controverso – di cui CTzen si era già occupato con un’inchiesta video realizzata a luglio. Grazie alla moratoria approvata nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale – sollecitata dell’assessore all’Ambiente Carmencita Santagati – s’impone ai gestori di stazioni radio base di fornire «una planimetria con l’indicazione dei siti e delle loro caratteristiche e un vincolante programma annuale di sviluppo della rete in modo da consentire ai tecnici comunali di predisporre un piano di localizzazione comunale», come si legge in una nota diffusa alla stampa. La decisione è stata approvata nel corso di una conferenza di servizi alla quale hanno partecipato tecnici comunali di ecologia e urbanistica, rappresentanti della Sovrintendenza e dell’Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente.
«Stiamo mettendo ordine sulla questione ponendo in atto la norma vigente e il regolamento comunale, già presente», spiega l’assessore Santagati a CTzen. Regole che hanno bisogno di essere applicate con fermezza, elaborando un «piano di collocazione antenne studiato nel rispetto delle regole, per tutelare i cittadini e i siti di interesse». Sociale, urbanistico, archeologico ed ambientale. In collaborazione con i titolari delle licenze telefoniche che «sono obbligati a fornire una certezza di monitoraggio continua», afferma l’assessore. Una soluzione che si andrebbe a sommare al controllo già effettuato dall’Arpa. «La sollecitazione avanzata ai gestori – si legge ancora nella nota – servirà ad avere un censimento degli impianti di telefonia mobile presenti in città, che il Comune non ha mai avuto, così da avere un monitoraggio costante dell’intensità delle fonti emesse». Inoltre, i gestori, sono tenuti a «fornire dettagliate informazioni sull’adeguamento periodico degli impianti esistenti alla migliore tecnologia disponibile allo scopo di minimizzare i campi elettromagnetici». «Chi non consegna quanto richiesto – assicura l’assessore – verrà penalizzato».
Una buona notizia «per mettere in sicurezza il territorio» secondo Sebastiano Anastasi, presidente della VI municipalità Trappeto-Cibali, una tra le aree cittadine con il maggior numero di antenne, «circa 40 ripetitori, tra grandi e piccoli impianti, nella sola zona che va da Trappeto nord a Trappeti sud», precisa. Che nei mesi scorsi, insieme ad un comitato cittadino, è stata protagonista di diverse manifestazioni di protesta, tra cui petizioni inviate all’amministrazione comunale. Compresa l’ultima, la più eclatante, che riguarda la costruzione di una torretta radio in via San Nullo 59, su terreno privato, uscite dai confini del Comune e arrivate a «prefetto, procura, assessorati regionali e ai ministeri di Salute e Ambiente», dice Anastasi. Annunciando anche che, per ogni nuova antenna innalzata all’interno del quartiere, intraprenderanno lo stesso iter. Al momento,però, non sono riusciti a fermare i lavori.
«Sabato – racconta Anastasi – nonostante il nuovo provvedimento varato dall’amministrazione, è stata innalzata la torretta». In un luogo su cui, oltre al pericolo per la salute, gli abitanti della circoscrizione denunciano anche presunte irregolarità. Il terreno interessato, secondo quanto racconta Anastasi, sarebbe soggetto ad «esproprio per pubblica utilità nell’ambito del piano di zona e del piano regolatore generale della città». E quindi potrebbe ospitare «solo opere precarie e amovibili, non certo un’antenna». I proprietari del civico 59, sostiene sempre il presidente, avrebbero così ottenuto l’autorizzazione senza però «avere la concessione edilizia», puntualizza. Per questo motivo, annuncia Anastasi, «partiranno telegrammi ai vigili urbani ed esposti alle autorità giudiziarie».
«Appena data la notizia della sospensione delle autorizzazione da parte del Comune è scattata la corsa contro il tempo per completare i lavori», accusa Anastasi che sulla vicenda lamenta la mancata vigilianza da parte dell’urbanistica comunale. Ma l’assessore, sull’impianto di via San Nullo, dice che sono in valutazione procedure su una possibile sospensione dei permessi, coinvolgendo anche l’avvocatura comunale. «Mi auguro che il Comune possa prendere una posizione per il suo territorio», afferma il presidente della VI municipalità. Incolpando, per la costruzione selvaggia di ripetitori, anche la normativa nazionale. «La legge Gasparri le tratta come opere di urbanizzazione primaria – afferma – E’ una legislazione che ci ammazza. Ed è assolutamente da rivedere».
«Tutti dicono che l’elettromagnetismo è fonte di inquinamento, ma non è dimostrato che ci sia un nesso tra la presenza di antenne e alcune malattie tra cui i tumori», afferma Anastasi, confermando quanto, nel luglio scorso, spiegava Giovanni Tringali, patologo dellIstituto di ricerca medica e ambientale di Acireale. «Ma noi vogliamo metterci al sicuro, perché la sicurezza dei cittadini non ha prezzo», afferma il presidente. Augurandosi che «questo nuovo provvedimento, per cui ringrazio – dice – l’assessore Santagati per aver dato seguito alle nostre richieste, possa essere uno spunto utile per riflettere sulla gravità della situazione e agire tempestivamente».
[Foto di Vetralla5Stelle]
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