«Non ho bussato a nessuna porta». È questa la prima cosa che tengono a precisare sia Andrea Barresi che Santi Bosco, entrambi consiglieri comunali dati per aspiranti assessori del Comune di Catania in vista di un mini-rimpasto della giunta che sarebbe tutto interno alla forza politica del sindaco Salvo Pogliese. Smentite ufficiali che non arrivano spontaneamente ma dopo un sollecito telefonico. «Ho letto l’articolo di qualche giorno fa, ma non ho chiamato per non disturbare». Un eccessivo riguardo – non ricambiato – nei confronti della redazione di MeridioNews quello del presidente della commissione Bilancio che, alla sua seconda consiliatura, è anche capogruppo di MuovItalia Catania. «Quando mi hanno inviato l’articolo, ho pensato che il mio nome finito lì fosse uno dei misteri della vita», si schermisce Barresi. Anche lui, però, ha preferito non fare nulla per far cambiare idea a qualcuno.
Stando ai calcoli fatti seguendo il semplice principio dell’esclusione, a dovere lasciare la poltrona di Palazzo degli elefanti sarebbero Alessandro Porto, assessore alla Protezione civile e alla Polizia municipale, e l’ex deputato regionale di Grande Sud Pippo Arcidiacono – già rimasto senza la delega ai Lavori pubblici dopo l’ingresso in giunta dell’avvocato Enrico Trantino – che oggi gestisce Mobilità e Manutenzione. «Non toglierei il posto a nessuno dei due», dichiara Barresi che, dopo meno di tre mesi dalle elezioni era passato al gruppo misto per poi fare un ritorno da figliol prodigo alla casa di In campo con Pogliese. «Adesso, dall’esterno – commenta – qualcuno potrebbe pensare a una logica dello scambio ma non è assolutamente così perché non ho mai avuto velleità».
Più che questioni di carattere politico, assicura che in quell’occasione si era trattato di «iniziali incomprensioni amministrative». Erano i tempi in cui Barresi era uscito perdente dalla partita per la presidenza del Consiglio comunale. «Sono legato alle logiche del sindaco, oltre che a lui personalmente e politicamente – dice il consigliere – e al programma di governo da portare avanti dal mio posto che è quello per cui sono stato eletto. Non ho mai pensato a fare l’assessore, ma – dice quasi en passant e alla fine della telefonata – sono una persona molto dinamica». Un aggettivo che sa di disponibilità.
Più esplicita quella messa sul piatto dal capogruppo di MuovItalia. «Non ho sollecitato nessuno ma sarei a disposizione se il sindaco ritiene. Perché no? Io faccio politica e ci può anche stare che si faccia il mio nome. Anzi – ammette – di Santi Bosco possibile assessore se ne parla da tempo anche per l’importante ruolo che rivesto da presidente della commissione Bilancio e per il contributo che stiamo dando al risanamento delle casse del Comune». Facciamo che non è ma, se dovesse essere, per quali deleghe si sentirebbe più portato? «Se dovesse arrivare, non nego che come gruppo ci potrebbe fare solo piacere. Sulle eventuali deleghe, però, non mi esprimo soprattutto per rispetto nei confronti degli assessori in carica, splendide persone con cui ho ottimi rapporti e che mai mi sentirei di scalzare», conclude Bosco.
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