Comune, approvato il rendiconto delle polemiche Orlando attacca, l’opposizione: «Merito nostro»

Il consiglio comunale di Palermo, dopo settimane di dibattito ha approvato il rendiconto 2017. Un atto avvenuto dopo che l’amministratore unico di Amat Michele Cimino è intervenuto in aula spiegando che «la società subirà un taglio di 50 milioni di euro». Polemica la dichiarazione del sindaco, Leoluca Orlando, che ha comunque manifestato soddisfazione. «Spiace solo che, per colpa dello sterile ostruzionismo di una parte dell’opposizione, questo atto, che normalmente richiede poche ore di discussione, abbia richiesto decine di giorni e tante, troppe sedute del consiglio comunale che avrebbero potuto esser destinate ad atti urgenti e importanti. Alla fine, come è normale che sia, l’atto è stato approvato senza cambiare un numero o una virgola a dimostrazione del fatto che, se qualcosa di anomalo è avvenuto in questa vicenda, è proprio il comportamento di chi ne ha rallentato il percorso, scambiando il ruolo dell’opposizione con quello di chi vuole solo bloccare i lavori del Consiglio a danno della città e dei cittadini». La Giunta, tuttavia, si è presentata probabilmente tranquilla al dibattito, visto anche che nessun membro era presente al momento del voto.

La maggioranza

Al sindaco fanno eco i consiglieri del Pd Dario Chinnici, Rosario Arcoleo, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa e Giovanni Lo Cascio: «Un via libera che sarebbe potuto arrivare molto prima. L’approvazione di un ordine del giorno che riporta le controdeduzioni del Ragioniere generale ai rilievi dei Revisori traccia la strada per i prossimi mesi. Il rendiconto 2017, dopo il consolidato 2016, è un ulteriore passo di quel percorso che vede un riordino complessivo dei rapporti con le partecipate attraverso l’eliminazione dei disallineamenti: adesso il Comune e le sue aziende potranno guardare con maggiore serenità al futuro e, grazie ai conti in regola, garantire i servizi alla città grazie ai nuovi contratti di cui il consiglio si occuperà a breve». Per Tony Sala, capogruppo di Palermo 2022, e per i consiglieri Giulio Cusumano e Massimiliano Giaconia, «il via libera al bilancio consuntivo del Comune di Palermo e lo stralcio dei disallineamenti da parte delle società partecipate mettono finalmente ordine nei conti della quinta città d’Italia e gettano le basi per un rilancio complessivo dell’azione amministrativa, che passerà dall’approvazione del previsionale del 2018 e di quello del 2019».

«L’eliminazione delle discrepanze tra i bilanci del Comune e quelli delle sue aziende, createsi negli ultimi vent’anni, sana vecchi problemi che però rischiavano di inficiare gli sforzi fatti dall’amministrazione Orlando e che mirano a mantenere pubblici i servizi e a garantire i livelli occupazionali – continuano i consiglieri – L’amministrazione attiva deve al contempo procedere ai piani di ristrutturazione economico-finanziaria di alcune società, soprattutto Rap e Amat, che hanno stralciato i crediti seguendo la direttiva del sindaco. Adesso non bisogna perdere altro tempo: il consiglio comunale si getti a capofitto nell’approvazione delle prossime manovre così da garantire i fondi necessari alle scuole, alle infrastrutture, alla salvaguardia del territorio, agli investimenti produttivi, alla cultura e ai servizi sociali, in linea con quanto già fatto nella scorsa sindacatura».

Se la prendono con l’opposizione anche i consiglieri di Sinistra Comune. «Il rendiconto 2017 è stato approvato dopo un tortuoso percorso studiato ad arte da alcuni esponenti dell’opposizione, che hanno tentato in ogni modo di dare una spallata all’amministrazione. Sono riusciti invece a danneggiare soltanto la città determinando il ritardo del trasferimento dei fondi nazionali. In Consiglio comunale abbiamo assistito a un florilegio di insulti, accuse di irresponsabilità e di scarsa conoscenza degli atti; grida d’allarme per un paventato fallimento delle aziende partecipate; audizioni, domande reiterate malgrado fossero chiare le risposte. L’approvazione dell’atto era già scontata per un motivo accertato e attestato dall’organo di revisione dei conti: la corrispondenza del rendiconto alle risultanze contabili della gestione. Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità delle minoranze affinche il prossimo importante impegno da affrontare in aula, la discussione del Bilancio 2018, non si trasformi in una ennesima corsa ad ostacoli, che arrecherebbe solo danni ai cittadini».

L’opposizione

La consigliera Marianna Caronia è uscita dall’aula al momento del voto. «Nel merito del rendiconto – dice – il mio giudizio resta negativo perché questo documento, nel registrare la situazione contabile, non fa altro che mostrare tutte le refluenze che questi conti hanno sui servizi per i cittadini e sulle Aziende partecipate, prima fra tutte l’Amat dove il taglio di 48 milioni dal bilancio mette a serio rischio la tenuta di un’azienda strategica per i servizi e con circa 2.000 dipendenti». Anche Igor Gelarda ed Elio Ficarra, consiglieri della Lega a Sala delle Lapidi, hanno abbandonato l’aula al momento del voto. «La Lega ha detto no al bilancio consuntivo perché è carico di punti oscuri, un documento figlio dell’approssimazione che rispecchia perfettamente la natura di un’amministrazione comunale totalmente scollata dai veri problemi della città». «Il lavoro caparbio di verità dei conti – dice invece Fabrizio Ferrandelli – fondamentale per garantire i servizi ai cittadini, trova oggi con l’eliminazione di 70,7 milioni di disallineamenti tra i bilanci del Comune e delle sue aziende un nuovo punto di partenza e una indubbia vittoria delle opposizioni. Da oggi ripartiamo per far chiarezza anche sui conti del bilancio di previsione 2018 – conclude – siamo preoccupati ma sereni. Preoccupati perché non ci sono più 70,7 milioni di euro, sereni perché lo sapevamo e abbiamo elaborato i nostri programmi elettorali e le nostre proposte per il rilancio della città partendo da ciò che oggi è acclarato dal Mef, dalla Corte dei Conti e dal voto di questo fallimentare Rendiconto 2017».

Redazione

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