Quattro volte consigliere comunale e anche assessore nella giunta del sindaco Giambattista Bufardeci, adesso il forzista della prima ora Francesco Midolo, Ciccio per tutti, è sceso in campo nella competizione elettorale di domenica prossima per la poltrona più importante di palazzo Vermexio. Il 58enne è il volto imprenditoriale che sta dietro all’amaro Midò. La sola lista che lo appoggia è quella di Noi con Salvini, di cui è capofila l’ex grillino Giovanni Napolitano poi simpatizzante per Vincenzo Vinciullo.
Perché ha scelto di candidarsi a sindaco?
«Semplicemente perché amo mettermi al servizio della mia città».
Quali sono i punti centrali del suo programma? A che cosa la città non può più rinunciare?
«Al centro del mio programma c’è innanzitutto la sicurezza e il contrasto verso il fenomeno dell’immigrazione. Oltre a questo mi opporrò alla costruzione di nuove moschee e all’apertura di nuovi centri di accoglienza. Per una maggiore garanzia di tranquillità a cui Siracusa non può più rinunciare, verranno installati altri sistemi di videosorveglianza in tutta la città. Altro pezzo del mio programma riguarda le politiche verso i più deboli, soprattutto verso i disabili. Ma anche azioni nei confronti di tutti quei cittadini siracusani che vivono situazioni di disagio di fronte alla quali non si può rimanere indifferenti. Basti pensare a quanti dormono in macchina o fanno le file alla Caritas per un pasto. È pensando a queste persone che lo slogan della mia campagna elettorale è Prima i siracusani».
Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«La sola figura politica di riferimento per me è Matteo Salvini».
Con chi si alleerebbe in caso di ballottaggio?
«Non faccio mistero del fatto che, nell’eventualità di un ballottaggio, la scelta di una alleanza cadrebbe certamente in direzione del Movimento cinque stelle».
Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
«Sinceramente, preferirei non parlare degli altri competitor o della precedente amministrazione».
Quanto pensa di spendere per la sua campagna elettorale?
«Per la mia campagna elettorale spenderò soltanto il minimo consentito. L’obiettivo che mi sono posto sin dal primo giorno in cui sono sceso in campo è quello di non superare i duemila euro. Del resto, ho raccolto varie opinioni in merito al fatto che alla gente danno fastidio le campagne elettorali all’americana».
Ha accolto di buon grado fra le sue fila un ex grillino, poi avvicinatosi a Vincenzo Vinciullo, tanto da designarlo suo assessore. Come mai?
«È vero: Giovanni Napolitano ha un passato politico che lo lega al Movimento 5 stelle. Ma non è mai stato un vinciulliano. Quell’avvicinamento è stato il frutto dell’affetto che nutre nei confronti del suo ex professore di liceo e basta. In ogni caso, io ritengo sia una persona per bene e, soprattutto, non è un politico di professione. Adesso poi è a tutti gli effetti un leghista entrato a far parte della nostra famiglia».
La destra va spaccata alle elezioni anche perché lei non ha ceduto ad affiancarsi a Ezechia Paolo Reale. Perché?
«Non mi sono mai piaciute le accozzaglie e poi di centrodestra in tutte le liste che lo appoggiano non c’è praticamente nulla. Anzi, in mezzo c’è di tutto e di più, anche gente del Pd. Non mi ha mai sfiorato l’idea, non abbiamo accettato nessun consigliere uscente. Sono rimasto coerente con il mio progetto iniziale».
Visto quello che sta succedendo a Roma, anche a Siracusa c’è un dialogo con il Movimento 5 stelle o l’intenzione di avviarlo?
«C’è un rispetto reciproco con la candidata del M5s Silvia Russoniello e mi auguro che, per il bene della città e dei cittadini, si possa dialogare insieme. In linea, del resto, anche con le scelte dei partiti a livello nazionale. La cosa fondamentale è riuscire a fare qualcosa di nuovo anche qui a Siracusa perché è evidente che la gente è stanca della vecchia politica».
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