La linea è chiara: si lavora «a testa bassa» sul programma per Catania, ed entro pochi giorni il lavoro del tavolo dei saggi dovrebbe essere presentato alla città. Anche per questo le voci riguardo complicate trattative su assessorati e altri equilibri intorno alla possibile giunta di Salvo Pogliese avrebbero spiazzato la squadra e lo stesso candidato sindaco del centrodestra. Eppure, dal turbinio di incontri e contatti propedeutici all’assemblaggio della coalizione corazzata che dovrebbe sorreggere l’europarlamentare di Forza Italia, uno schema di massima emerge già. Nel dubbio fra assessori «di alto profilo» e tecnici d’area in alternativa a una compagine più ancorata a criteri partitici, Pogliese starebbe tendendo verso la seconda opzione. I consensi che ciascuna lista conseguirà saranno il criterio di spartizione. Chi scorgeva già nella foto di gruppo dei 32 esperti addetti al programma le nomination di potenziali componenti dell’eventuale prossimo governo cittadino potrebbe così restare deluso.
La logica muove i suoi passi innanzitutto dai numeri: i posti in giunta saranno di meno rispetto ai nove attuali, mentre per altro verso la schiera di liste a sostegno di Pogliese sarebbe in costante accrescimento. Anche grazie al rientro nel centrodestra dei consiglieri uscenti che negli ultimi anni non hanno fatto mancare un sostegno al sindaco Enzo Bianco. In prima fila, fra questi, ci sarebbe ancora il gruppo Catania 2.0 di Tuccio Tringale, Salvo Giuffrida e Giovanni Marletta. Tutti eletti con Raffaele Stancanelli cinque anni fa, ma poi transitati sotto l’ala del deputato Pd Luca Sammartino. Proprio Forza Italia sarebbe pronta ad accogliere in lista almeno i primi due, mentre il terzo aveva ribadito anche a MeridioNews di voler restare legato alla segreteria ex Articolo 4 di via D’Annunzio. Da Primavera per Bianco, poi, dovrebbe arrivare un’altra iniezione di preferenze per FI con la ricandidatura di un altro uscente, Francesco Trichini. L’accelerazione sulla formale adesione al progetto Pogliese avrebbe dovuto esserci lo scorso weekend, ma si sarebbe registrato un nuovo temporeggiamento da parte dei cavalli di ritorno, in parallelo al deflagrare sulla stampa dei malumori di Fratelli d’Italia.
Manlio Messina, coordinatore regionale del partito, ha infatti dato voce alle perplessità su spazi politici che si starebbero restringendo a scapito di chi, nel centrodestra, c’è sempre stato. Alla finestra ci sono infatti anche il rinato Udc del duo Giovanni Pistorio-Alessandro Porto – ricostituitosi in aula con l’adesione anche dei consiglieri Carmelo Sgroi e Salvo Tomarchio – ed il forse imminente innesto nel centrodestra dei dagostiniani di Catania in azione. Nel frattempo Pogliese due nomi li avrebbe già individuati, pescando però nella ristretta cerchia forzista: il vicepresidente del Coni Sicilia Sergio Parisi, già assessore con Stancanelli e uno dei saggi, ed il coordinatore cittadino di FI, nonché ex deputato regionale, Pippo Arcidiacono. Quest’ultimo in particolare starebbe spingendo molto su tale ipotesi dopo la delusione della sua mancata candidatura alle scorse Politiche. Scenario che non entusiasma gli alleati, a partire anche dal fronte autonomista dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, non ancora pienamente collocatosi al fianco di Pogliese.
Buone notizie per il centrodestra arrivano invece dal fronte Lega. Nel fine settimana un nuovo incontro tra l’eurodeputato ed il coordinatore salviniano Angelo Attaguile dovrebbe sancire la ritrovata unità della coalizione dopo la provocatoria candidatura autonomia dell’ex deputato. Il Carroccio sarà sulla scheda elettorale, mentre da Pogliese dovrebbero arrivare rassicurazioni sulla partecipazione dei leghisti innanzitutto alla scrittura del programma. Resterebbe confinata sul piano delle suggestioni la discesa in campo a sorpresa del presidente dell’Ordine dei medici catanese Massimo Buscema. A lui guarderebbero con favore altri autonomisti come l’ex deputato repubblicano Salvatore Grillo, alle Regionali già gravitante intorno all’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao. La Lega, specie dopo il caso Salvino Caputo che ha toccato Attaguile, un pensiero su Buscema lo avrebbe fatto, ma confluire su Pogliese resta al momento la pista privilegiata.
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