Alla fine l’ha spuntata il Pd. Perché l’amicizia, anche in politica, certe volte non basta. E così il primo candidato al consiglio comunale di Catania di fede islamica correrà sì alle prossime elezioni, ma non al fianco di Emiliano Abramo. Il candidato sindaco civico non aveva finora perso occasione per dare rilievo alla sua amicizia con l’imam Kheit Abdelhafid. Anche perché a non pochi era sfuggita la possibile proiezione politica del legame, ovvero l’impegno elettorale di volti legati alla comunità che gravitano intorno alla moschea della Misericordia di piazza Cutelli.
Tutto si è fatto realtà pochi giorni fa, tranne quello che forse era l’auspicio del capo della comunità di Sant’Egidio. Quando è arrivata la conferma di quanto anticipato da MeridioNews: la discesa in campo del numero due della moschea, Ismail Bouchnafa. Il commerciante marocchino, vicepresidente della Comunità islamica di Sicilia, proverà a entrare a Palazzo degli elefanti candidandosi nella coalizione del sindaco Enzo Bianco. D’altronde, il direttore del centro di preghiera del quartiere Civita del suo animo dem aveva fatto aperta menzione, spingendosi persino ad auspicare una sorta di improbabile «riconciliazione» fra primo cittadino e Abramo.
«Abbiamo scelto Bianco, con lui c’è un ottimo rapporto e negli anni ha fatto un buon lavoro», dice Bouchnafa a MeridioNews. Usando un plurale che non cela l’ispirazione comunitaria della sua candidatura. «Tutti insieme – conferma – abbiamo deciso, ma non voglio solo essere il candidato dei cittadini di fede islamica, il mio ruolo religioso è importante ma non è tutto». E che ne è dell’amicizia con Abramo? «Non l’ho sentito, la stima verso di lui non è cambiata, ma adesso siamo avversari».
Sull’accordo ha messo la sua firma non solo il sindaco Bianco, collante dell’ammaccato centrosinistra che vuole fermare il lanciatissimo Salvo Pogliese. «Sono tutti entusiasti della mia candidatura, ne ho parlato anche con Luca Sammartino», aggiunge Bouchnafa. La notizia nella notizia è che il suo nome potrebbe finire in una delle due liste pro Bianco degli ex Articolo 4 cui lavorano il deputato regionale da 32mila preferenze e la senatrice Valeria Sudano. Anche perché il Pd ha rinunciato a presentare il simbolo. «Preferirei andare nella lista di Bianco, il percorso l’abbiamo iniziato con lui a cominciare dall’elezione del consigliere aggiunto – ricorda Bouchnafa – Vediamo che succede, comunque la coalizione è sempre quella».
Integrazione resta in ogni caso la parola chiave, al netto degli spauracchi da campagna elettorale. «Qualcuno penserà al pericolo dell’islamizzazione dell’Italia, come se un semplice consigliere comunale potesse determinare un simile cambiamento – si schernisce il vicepresidente della Cis – Catania in realtà è un modello di dialogo».
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