Il summit romano tra la commissione provinciale del Pd palermitano e i vertici del partito si è concluso con l’esito già velatamente anticipato dalle parole di Davide Faraone. Il Pd ha virato forte nella direzione di Leoluca Orlando. Un matrimonio possibile spiegato nelle parole dei democratici con la «necessità di costruire una coalizione riformista di campo largo alternativa alla destra e al M5S». E allora spazio all’incontro con il sindaco uscente di Palermo. Un incontro «che si dovrebbe tenere in tempi brevi, per verificare il sostegno del partito all’eventuale candidatura del professore alle comunali di primavera».
A farsi carico di condurre la trattativa sarà Carmelo Miceli, segretario provinciale, che ha preso parte insieme ad Antonio Rubino, Teresa Piccione e Rosalia Stadarelli alla riunione del Nazareno con il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Si va dunque verso la supercoalizione di centrosinistra per le prossime amministrative palermitane. Da risolvere c’è anche il nodo dei simboli. Se da par suo Faraone, infatti, si è detto disponibile a non badare alle insegne pur di conseguire una vittoria schiacciante al primo turno, non è dello stesso avviso Miceli che, come altri esponenti di vertice del Pd locale, rivendica l’orgoglio di appartenenza del partito democratico.
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