Imprenditrice nel settore della ristorazione, ma con un passato da assessora, Giusi Brischetto è l’unica donna candidata a sindaca di Acireale. Una sfida che ha deciso di affrontare sotto lo stemma della Lega di Matteo Salvini, lontano dalle trattative con gli altri partiti, senza mancare di attaccare i rappresentanti del centrodestra locale, accusati di proporre soluzioni per nulla originali ai problemi della città. Dal canto suo, la prima novità che porta nel dibattito politico deriva dal simbolo al quale Brischetto ha deciso di affiancare il proprio nome.
Brischetto, è suo il volto con cui la Lega debutta per la prima volta alle Comunali di Acireale. Sui social la si vede sorridente accanto a Salvini. Qual è stata la scintilla che ha fatto scoccare l’amore per il Carroccio?
«L’onestà e il senso di giustizia che viene invocato ogni giorno dai cittadini. Il coraggio di affrontare una linea politica da molti non conosciuta nella sua vera essenza. Noi donne riteniamo che la nostra forza, con una candidatura a sindaca, possa finalmente esprimere il senso comune dei valori sopracitati».
Nel suo passato c’è un’esperienza da assessora, negli anni Duemila, con la prima giunta di centrodestra targata Nino Garozzo. Com’è cambiata la città da allora?
«L’esperienza maturata in quel periodo è il patrimonio che oggi apporto alla mia candidatura a sindaca. La città è cambiata, in quanto non accetta più la supremazia di personaggi che in maniera spudorata hanno depredato un patrimonio culturale, economico e sociale della nostra Acireale».
In termini di accoglienza dei migranti la città di Acireale ospita diverse realtà. Qual è la sua posizione a riguardo? Gli stranieri ai semafori sono un problema?
«L’accoglienza a mio parere non ha nulla a che fare con gli extracomunitari presenti ai semafori. Noi siamo per l’accoglienza se strutturata attraverso un lavoro certo, un alloggio sicuro e un rispetto totale per i luoghi geografici che li accolgono. Pertanto sono contro coloro i quali sono costretti per incuria politica e amministrativa a mortificare la propria dignità ai semafori».
Insieme al M5s, siete gli unici a presentarvi agli elettori con una sola lista. Nel suo caso si è trattato di una scelta di principio o della difficoltà di avvicinare gli acesi al simbolo della Lega?
«Ritengo la domanda tendenziosa, la nostra scelta nasce dal principio che la nostra vittoria non deve rappresentare un compromesso con altre ideologie che per fini politici potrebbe essere un grosso contenitore».
Quali sono i primi cinque provvedimenti che prenderebbe da sindaca di Acireale?
«I primi cinque provvedimenti, che già fanno parte del mio programma, riguarderanno la pulizia e il decoro del centro, delle frazioni e degli ingressi della città. Riqualificheremo i manti stradali e ripristineremo la segnaletica orizzontale e verticale. Riporteremo al palazzo di città alcuni uffici comunali, potenzieremo l’Urp. Creeremo una mostra permanente del Carnevale all’interno della struttura inutilizzata dell’ex Angolo di paradiso».
Il suo slogan è #larivoluzionedelbuonsenso. Negli ultimi anni Acireale è stata toccata da diversi scandali, alcuni dei quali hanno riguardato la ricerca del consenso elettorale. Come si comporterebbe se scoprisse che uno dei suoi candidati ha provato a ottenere voti in maniera non ortodossa?
«Inizio dalla fine della sua domanda: ci dimetteremo tutti. Invece, per quanto concerne l’inizio, mi è gradito ricordarle che il nostro slogan è la base del pensiero che oggi più che mai ci motiva a credere che gli acesi siano stanchi di un passato fatto di promesse non mantenute e di favori degli amici più stretti, mortificando la città e i propri cittadini».
Da imprenditrice nel settore della ristorazione, quali misure prenderebbe per rilanciare l’economia cittadina?
«È già nel nostro programma quali siano le decisioni che arriveranno immediatamente. Ricordo gli sgravi fiscali alle nuove attività per l’occupazione di suolo pubblico, di pubblicità e Tari, ad esclusione di quelli che creano dipendenza».
A proposito di commercio, la zona a traffico limitato è stata in questi anni parecchio osteggiata da diversi esercenti. Qual è la sua posizione?
«L’arroganza di chi l’ha istituita non ha tenuto conto delle esigenze dei cittadini, siamo favorevoli a rimodularla rifacendoci a esigenze reali, senza mortificare nessuno».
Il territorio di Acireale comprende numerose frazioni, spesso dimenticate all’indomani del voto. Cosa prevede il suo programma in merito?
«Le frazioni sono per noi territorio importante per lo sviluppo e l’ulteriore conoscenza sia dell’economia che del turismo. Attueremo quanto già scritto nel nostro programma. Spaziando da collegamenti certi e continui alla presenza sia della guardia medica che dei tutori dell’ordine pubblico. Valorizzeremo ulteriormente le loro peculiarità, dando ampio spazio al verde e al decoro urbano. Perché per noi questa sarà la rivoluzione del buon senso».
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