La Sicilia torna al voto per i ballottaggi delle amministrative 2012. Ma i siciliani non vanno ai seggi. A guardare i dati parziali dell’affluenza nei cinque comuni in provincia di Catania in cui è necessaria una seconda tornata elettorale Aci Catena, Caltagirone, Palagonia, Paternò e Tremestieri etneo la situazione, rispetto a un primo turno già non particolarmente brillante sul fronte dell’affluenza, è disastrosa. E pure il capoluogo regionale, la Palermo della sfida di sinistra tra il candidato giovane del Pd Fabrizio Ferrandelli e lo stagionato ma popolarissimo Leoluca Orlando, comincia ad accusare i colpi del calo dei votanti.
A Caltagirone dei 34.563 cittadini chiamati a esprimere per la seconda volta la loro preferenza, ieri alle 22 lo avevano fatto solo in 13.331, cioè il 38,57 per cento. Un calo del 12,40 per cento rispetto al 50,97 per cento del parziale del 6 maggio 2012. La sfida è tra Nicola Bonanno appoggiato da tre liste civiche che al primo turno aveva ottenuto 6462 voti, cioè il 27,88 per cento, e il vicesindaco uscente Alessandra Foti Partito democratico e liste civiche che si è aggiudicata il 19,22 per cento delle preferenze, ottenendo 4453 voti.
A Paternò il ballottaggio è tra il Pd e l’Mpa. Per i paternesi, la scelta è tra l’autonomista Nino Naso (10.228 voti, 33,50 per cento) e il piddino Mauro Mangano (10.448 voti, 33,50 per cento). Un testa a testa annunciato, per il quale sono andati a votare fino alle 22 di ieri solo 19.123 elettori, sui 41.283 totali. Cioè il 46,32 per cento, il 9,47 per cento in meno rispetto allo stesso momento del primo turno.
A Palagonia degli otto candidati che inizialmente si contendevano la poltrona del primo cittadino, ne sono rimasti in lizza soltanto due. Valerio Marletta, giovane, comunista e antimafioso, con la sua campagna elettorale tra la gente e per la gente e la sua proposta tra le altre del wi-fi libero in città, e Francesco Di Stefano, candidato di tre liste civiche, che sull’avversario non ripone molta fiducia: troppo giovane e «chi non conosce la vita non può amministrare un Comune». A deciderlo saranno 15.146 palagonesi. Finora, sono andati a votare il 41,30 per cento del totale, cioè 6255 cittadini, contro il 51,85 per cento del primo turno.
Ma il calo più significativo si registra ad Aci Catena: sono andati a votare il 20,55 per cento in meno dei cittadini, rispetto alle 22 del 6 maggio. Una cifra altissima, alla quale fa concorrenza il risultato parziale palermitano: meno il 18,34 per cento degli elettori. Al ballottaggio del capoluogo hanno votato solo 160.583 aventi diritto, cioè il 28,47 per cento. Forse perché il duello tra l’Italia dei valori di Orlando e il Partito democratico di Ferrandelli non è poi così avvincente: il candidato (per la quarta volta) dell’Idv si è avvicinato alla vittoria sin dal primo turno, staccando l’altro del 30 per cento dei voti. Alle 15 di oggi si chiuderanno i seggi e comincerà lo spoglio. Tra queste pagine, lo seguiremo in diretta.
[Foto di Daquella Manera]
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