Nel giorno in cui i deputati dellArs si riuniscono per eleggere i vertici delle commissioni legislative esplode la grana delle commissioni invalidi dellAsp 6 di Palermo. Parliamo di centinaia di nomine pilotate dalla vecchia gestione, ovvero dagli uomini dellex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Con in testa Salvatore Cirignotta, già direttore generale, oggi commissario straordinario dellAsp 6. Tali nomine dovrebbero essere di competenza del nuovo Governo presieduto da Rosario Crocetta. Invece gli uomini del vecchio Governo si stanno accaparrando centinaia di poltrone.
Il colpo portato a termine dagli uomini del vecchio esecutivo regionale può essere considerato, per certi versi, eccezionale. Nel carniere dellex presidente della Regione finiscono centinaia di nomine pesanti. Posti di comando che diventano importantissimi alla vigilia delle elezioni politiche nazionali.
Insomma: lex presidente della Regione, Lombardo, appassionato di nomine (per bloccare il suo nominificio – caso unico nella storia dellAutonomia siciliana – lArs, la scorsa estate, ha approvato una legge: la legge blocca-nomine, per lappunto), anche se non più in carica, assesta il suo ultimo colpo di coda portando a termine una caterva di nomine alla faccia dello spoil system. (sopra, a destra, foto tratta da ilquotidianoitaliano.it)
Sulla vicenda interviene il parlamentare dellUdc, Totò Lentini, con un puntuale comunicato stampa nel quale segnala alcune anomalie. Lanomalia macroscopica è legata allassegnazione dei posti di presidenti. A presiedere le commissioni invalidi dovrebbero essere, stando alla legge, medici legali. Ma, stando a quanto denuncia Totò Lentini, nella stragrande maggioranza dei casi i medici che sono stati chiamati a presiedere tali commissioni non hanno la specializzazione in Medicina legale.
Unaltra anomalia, segnalata sempre da Lentini, è la presenza – inutile – ma utile sotto il profilo clientelare, dei segretari.
Vediamo, adesso, cosa dice lonorevole Lentini.
Apprendo – scrive nel comunicato il parlamentare regionale dellUdc – che, nonostante le reiterate segnalazioni sull’irregolarità delle procedure, il commissario straordinario dell’Asp di Palermo si accingerebbe a realizzare una grande ‘infornata’ di nomine, con riferimento alla composizione delle commissioni per le invalidità civili.
Come già più volte ho avuto modo di denunciare – precisa Lentini – l’intero procedimento è pesantemente viziato da palesi irregolarità. La legge nazionale numero 295 del 1990 – dice lesponente dellUdc – esclude la presenza dei cosiddetti ‘segretari’ delle commissioni. Emergono perplessità sulle nomine dei presidenti di tali commissioni. Questo perché la normativa richiede il possesso della specializzazione in Medicina legale (elemento non previsto dalla procedura dell’Asp di Palermo).
E’ perciò inaccettabile – prosegue Lentini – che chi, peraltro in ragione della sua posizione ‘anomala’, dovrebbe astenersi dal procedere a nomine, perseveri nel voler assumere provvedimenti in aperto contrasto con le previsioni di legge vigenti.
Un modo elegante per dire al commissario straordinario che tali nomine dovrebbero essere pertinenza del nuovo Governo e non del vecchio esecutivo regionale.
Molti dei nominati – incalza il deputato dellUdc eletto a Palermo – sarebbero peraltro figure ‘esterne’ al sistema, con l’evidente ricaduta negativa in termini di costi per il servizio sanitario. Insomma, non solo la vecchia gestione ha pilotato le nomine, ma in parte ha scelto i fortunati allesterno dalla struttura Asp 6, facendo lievitare i costi a carico di unAmministrazione regionale che i costi, invece, dovrebbe ridurli.
Procedere a queste illegittime e costosissime nomine – aggiunge Lentini – è ancora più inaccettabile, nel momento di gravissima difficoltà economica e finanziaria in cui si trova la Sicilia: altro che spending rewiev….
Perciò – conclude il parlamentare centrista – chiedo al presidente della Regione, Crocetta, e allassessore alla Salute, Lucia Borsellino di intervenire immediatamente per impedire che atti arbitrari ed illegittimi determinino un danno economico ed un vulnus alla legalità in un settore delicatissimo come quello della sanità”.
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