Comiso, scalo operativo dal 30 maggio Ma nessun contratto con le compagnie

«I primi mesi saranno di rodaggio e ci serviranno a testare sia la struttura che la gestione. Contiamo di cominciare da dopo l’estate con un piano operativo ben definito». Il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo, conferma che l’aeroporto di Comiso sarà finalmente operativo dal prossimo 30 maggio, come stabilito dall’Enac durante la riunione che si è svolta il 2 maggio a Roma per verificare lo stato di attuazione delle attività utili all’apertura dello scalo. Ma chi spera di poter volare da Comiso verso mete lontane già da fine mese si sbaglia.

Per arrivare pronti alla data di apertura, le tappe ancora mancanti sono il completamento da parte dell’aeronautica militare dell’addestramento del personale per il servizio di avvicinamento entro il 20 maggio e l’inizio della formazione del personale in torre per il rilascio della certificazione da parte dell’Enac dal 23 maggio, mentre la Soaco dovrà completare le attività per garantire i servizi di sicurezza e di handling. «Stiamo utilizzando il know how e le competenze del socio esperto Sac, quindi siamo abbastanza sereni su questo», dichiara Dibennardo. La firma del decreto di apertura dell’aeroporto è prevista entro il 25 maggio. Parallelamente la società di gestione si sta avvalendo della struttura commerciale Sac per trattare con le compagnie. Ma non è stato ancora firmato alcun contratto.

«Essere operativo significa che l’aeroporto deve essere pronto a ricevere qualsiasi tipo di aereo – tranne quelli per le tratte intercontinentali – che chieda di atterrare a Comiso e dargli i servizi necessari – spiega Dibennardo – A cominciare dai charter e anche da qualche volo di linea. Cosa ben diversa è – precisa – garantire i voli e le tratte con continuità e costanza». Un piano voli operativo ben definito, infatti, si potrà avere solo dopo aver chiuso i contratti con le compagnie. Probabilmente, per il presidente Soaco, «da dopo l’estate». «Bisogna tenere presente che di solito i contratti si chiudono a settembre e noi abbiamo avuto la certezza dei servizi di torre solo a novembre con la firma della convenzione», sottolinea.

Sia Dibennardo che il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, assicurano che ci sono in corso numerose trattative. «Con sette compagnie», dichiara il sindaco alla webtv ragusana E20Siciliatv. «A dire il vero sono molte di più», dice Dibennardo, che aggiunge: «Abbiamo attuato un piano di scontistica per i servizi e le tariffe di atterraggio a Comiso e un piano di incentivi per chi decide di aprire nuove rotte. In più anche gli enti locali e la Camera di Commercio hanno messo a disposizione delle somme per incentivare le compagnie. I risultati li comunicheremo man mano che li contrattualizzeremo». L’unico nome noto, confermato anche dalla Sac, è Airone. Sugli altri operatori si mantiene il massimo riserbo. «Prima di chiudere i contratti lo vogliono vedere aperto», dichiara il sindaco sempre a E20. Un atteggiamento comprensibile, viste le varie vicissitudini che per anni hanno impedito l’apertura dello scalo. «Siamo già autorizzati per dieci movimenti e all’inizio è chiaro che non faremo tanti voli, ma il minimo indispensabile per far vedere che l’aeroporto funziona», dice il primo cittadino.

Al momento la speranza di cominciare presto a volare da Comiso per mete lontane, come fanno già da Trapani gli abitanti della Sicilia occidentale, sembra lontana. Ma ci sono anche altre aspettative che verranno disattese, come quella di chi sperava che l’apertura dell’aeroporto portasse a nuove assunzioni. La Soaco si certificherà in proprio sia come servizi di handling che di security, ma «in questa fase utilizzerà stagionalmente personale che in passato ha lavorato per Sac, Sac Service e altre collegate Sac, perché è personale già certificato Enac, requisito indispensabile per operare da subito», spiega Dibennardo. Per esempio, come direttore tecnico della security è già stato nominato Salvo Scuderi, dipendente Sac adesso in aspettativa. «In questa fase non ci saranno grandi possibilità di assunzioni per la gente del luogo perché abbiamo bisogno di persone con esperienza. Inizialmente saranno circa una trentina di addetti, che col tempo cercheremo di sostituire con persone del posto», dichiara anche il primo cittadino di Comiso. Più che alla crescita delle opportunità lavorative all’interno dell’aeroporto, il sindaco pensa all’indotto: «Puntiamo alle figure che serviranno fuori dall’aeroporto per i servizi che cresceranno in seguito alla sua apertura, come i servizi di noleggio, ai b&b, gli hotel i ristoranti», dice.

Intanto, online e soprattutto su Facebook le voci si susseguono, sulle date, le compagnie, le prime tratte e anche sul personale. Qualcuno accenna anche alla possibilità che ex dipendenti di terra Wind Jet possano lavorare nello scalo di Comiso come stagionali. Ma Dibennardo smentisce: «Non ne so nulla. Noi utilizzeremo personale per security e handling ex Sac e non abbiamo alcun rapporto con la Wind Jet». Altri si chiedono cosa succederà tra due anni, quando finiranno i fondi della Regione che fino al 2015 garantiscono i servizi di torre dell’Enac, per un importo di 4,5 milioni di euro. «Recentemente c’è stata una mozione approvata all’Ars per garantire il servizio anche dopo i due anni – dice Dibennardo – ma l’obiettivo della Soaco è comunque far inserire Comiso nel piano nazionale degli aeroporti».

Tornando al presente, si attende l’inaugurazione, su cui non ci sono anticipazioni: «Non ci stiamo pensando, perché siamo concentrati a completare gli adempimenti e a contrattualizzare le compagnie», conclude Dibennardo.

Agata Pasqualino

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