Come funzionano concessioni e tariffe dei dehors Ma la Regione mescola le carte e cambia le regole

La città divisa in quattro aree. Il Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap), che è stato approvato con la delibera numero 24 del consiglio comunale di Catania il 3 luglio del 2012, divide la città in quattro aeree. È un documento di 26 pagine (oltre a un allegato con la planimetria) che regolamenta le procedure per il rilascio, il rinnovo e la revoca degli atti di concessione o autorizzazione, la classificazione in categorie di importanza delle aree pubbliche, le misure di tariffa e i criteri di determinazione del canone. In attesa del Regolamento comunale dei dehors – fermo negli uffici di Palazzo degli elefanti da oltre cinque anni – è questo il documento cui fanno riferimento dall’ente comunale. Nella planimetria allegata al regolamento Catania è divisa in quattro aree per fissare la tariffa base, per le occupazioni sia temporanee che permanenti, che è «comprensiva del valore economico delle disponibilità dell’area – si legge all’articolo 22 del Regolamento – e del sacrificio imposto alla collettività». 

Caro suolo pubblico. La questione è tornata alla ribalta dopo il provvedimento dirigenziale delle Attività produttive del Comune di Catania, dello scorso 7 giugno, che dà la concessione di occupazione di suolo pubblico alla ditta Prestipino eventi & catering srl per un nuovo dehors a piazza Duomo, proprio davanti al palazzo dei Chierici. «Per la concessione – ha affermato l’assessore Ludovico Balsamo a MeridioNews – la ditta pagherà al Comune oltre cinquemila euro l’anno che, nella situazione economica delle casse comunali, male non fanno». Per le tariffe da applicare, il territorio catanese è stato diviso in quattro categorie e aree con linee tracciate su una cartina con evidenziatori di colori diversi. 

La prima (contrassegnata sulla mappa dal colore giallo) è la zona del centro storico (che va da piazza Alcalà a Ognina) dove la tariffa è di 1,15 euro al giorno per metro quadro o lineare. La seconda area (che nella cartina è tracciata con il colore rosa) è la zona di Cibali, delimitata a nord dalla Circonvallazione e a sud da corso Indipendenza. Qui il costo per l’occupazione di suolo pubblico è di 1,10 euro. Nesima, Canalicchio, San Giovanni Galermo San Nullo rientrano nella terza aerea (delimitata con il colore rosso) dove la tariffa è di 1,00 euro. La rimanente parte della città, quella a sud del porto che comprende i quartieri Librino, San Giorgio, Vaccarizzo e Villaggio Sant’Agata (segnata sulla mappa con il colore azzurro) rientra nella quarta categoria per cui è prevista una tariffa di 0,90 euro.

Ridisegnare la città. Con la legge regionale numero 5 del 6 maggio del 2019 sono stati individuati gli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e sottoposti a una procedura semplificata. Tra le opere in aree vincolate per cui non è più necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza ci sono anche le «installazioni esterne poste a corredo di attività economiche quali esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, attività commerciali, turistico-ricettive, sportive o del tempo libero, costituite – come recita il testo della norma – da elementi facilmente amovibili quali tende, pedane, paratie laterali frangivento, manufatti ornamentali, elementi ombreggianti o altre strutture leggere di copertura, e prive di parti in muratura o strutture stabilmente ancorate al suolo».  

Marta Silvestre

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