Diversi colpi di pistola, qualcuno dice addirittura una decina, esplosi contro una Fiat Panda grigia marcata Dusty, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti a Catania, in regime di proroga. Una notizia tenuta sotto silenzio, mentre le forze dell’ordine svolgono i loro accertamenti, ma che MeridioNews è adesso in grado di svelare. Gli spari sono stati esplosi il 2 ottobre, il giorno prima che la Direzione investigativa antimafia di Catania effettuasse un accesso ispettivo all’autoparco della Dusty e a tutte le isole ecologiche gestite dall’azienda etnea.
Secondo quanto appreso da questa testata, la macchina era in uso a un dipendente dell’impresa che svolge le mansioni di coordinatore. Il lavoratore aveva avuto dall’azienda il permesso di portare con sé l’automobile di servizio e di lasciarla sotto casa, in modo da potere essere subito operativo nel caso di eventuali emergenze. Una sorta di «benefit» oltre che una dimostrazione di fiducia, spiegano dall’azienda.
Alcune notti fa, però, il raid intorno alle due del mattino, due ore prima dell’inizio del turno di lavoro. Il coordinatore, in servizio nell’appalto dell’igiene urbana della città di Catania, si è svegliato di soprassalto per via del rumore degli spari sotto ai balconi della sua abitazione a San Cristoforo. Pensava che fossero fuochi d’artificio, avrebbe detto il giorno dopo ai carabinieri di Catania. Il tempo di arrivare in strada e l’amara scoperta: la macchina di servizio crivellata di colpi d’arma da fuoco (non è chiaro quanti), i finestrini spaccati, i vetri esplosi.
Fonti aziendali riferiscono che il fatto è stato denunciato e che sono al momento al lavoro gli investigatori. Del resto, non si tratta della prima volta che la Dusty rimane vittima di atti intimidatori di questo genere: un paio di mesi fa, in Calabria, dove l’impresa catanese ha un altro cantiere, dei bossoli sono stati trovati di fronte all’ingresso dell’autoparco.
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