A seguito del licenziamento degli ultimi dieci operai edili impegnati con la Cala Scarl per i lavori del collettore fognario, avvenuto stamattina, la Fillea Cgil Palermo ha inviato una nota all’assessore Maria Prestigiacomo, al Rup, ingegnere Giuseppe Vicari e alla Cala Scarl, in cui si chiede un incontro urgente «per conoscere le motivazioni che hanno determinato la sospensione della attività lavorativa in cantiere».
«Chiediamo un tavolo di confronto per capire quale sia la posizione del Comune e della società – dice il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Non vorremmo che oltre al danno ci sia anche la beffa della rescissione contrattuale dell’opera. Il tempo di ripartire con un nuovo appalto e aggiudicare a una nuova società i lavori di esecuzione (passerebbero tra i due e i tre anni) sarebbe devastante. Bisogna trovare un percorso per rimettere in vita il cantiere e riassumere i lavoratori».
Nella nota, in considerazione del mancato pagamento delle retribuzioni dei lavoratori impegnati nei lavori, la Fillea chiede la sospensione dei mandati relativi agli stati di avanzamento lavori già maturati al fine di poter procedere al pagamento delle maestranze attraverso l’intervento sostitutivo. «Abbiamo appreso – aggiunge Ceraulo – dai lavoratori che fino a oggi vantano due mensilità arretrate e quindi chiediamo di velocizzare l’iter dei pagamenti».
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