Il terribile omicidio di Michele Cimino, il senzatetto di 45 anni arso vivo ieri notte sotto un porticato della missione san Francesco dei Cappuccini, ha scosso l’intera città. La ferocia con la quale un uomo incappucciato, nelle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, lo ha prima cosparso di benzina per poi scatenare una potete vampata è certamente l’elemento che più colpisce. Ma non è il solo. Perché si torna a parlare della questione abitativa, a poca distanza di tempo dalla grande ondata di freddo che ripropose il problema in tutta la sua urgenza.
Ne parla ad esempio Toni Pellicane, attivista del comitato Lotto per la casa. «Marcello non era un clochard – dice – era un uomo che non avendo nulla era costretto a vivere per strada, era uno dei tanti fantasmi di Palermo, ignorati dalla politica palermitana e dalle istituzioni. Questo è omicidio e spero che il criminale che si vede nel video possa finire la sua vita in carcere. Ma c’è anche un altro aspetto: Marcello viveva per strada da circa due anni, se esistessero politiche sociali e abitative degne non si sarebbe ritrovato in questa situazione».
Sensazioni confermate da Nino Rocca, dell’associazione Angeli della notte onlus. «Quelli che finiscono per strada sono purtroppo persone che ci finiscono per vicissitudini varie e crisi economica, non certo per scelta – aggiunge. Per carità, questa tragedia terribile è un omicidio premeditato, ma perché il Comune non toglie questa vergogna dalle strade? Le persone senza casa sono raddoppiate nel corso dei cinque anni e le famiglie sono aumentate, non c’è stata nessuna progettualità per eliminare il problema. Le risorse economiche e immobiliari ci sono: noi abbiamo inoltrato più volte la proposta di destinare gli affitti dell’immobiliare Strasburgo, circa un milione di euro, alla presa in carica da parte del Comune di circa 200 monolocali da destinare ad altrettanti senza casa».
Il sindaco Leoluca Orlando intanto ha avuto in mattinata un colloquio telefonico col questore Renato Cortese sulle indagini relative al brutale assassinio di Marcello Cimino, con la polizia che ha interrogato una famiglia di fruttivendoli che lavora vicino alla mensa dei poveri. «Come tutti – ha detto il primo cittadino – siamo turbati da tanta brutale violenza e ci auguriamo che i colpevoli siano presto assicurati alla giustizia e giudicati per un gesto di pura barbarie».
Intanto per domani alle 20, sul luogo in cui si è consumato l’assassinio di Marcello Cimino, si svolgerà un sit-in di solidarietà. Il Comune esporrà le bandiere a mezz’asta a Piazza Pretoria.
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