Un sequestro di beni finalizzato alla confisca per un valore di 500mila euro. Nel mirino un’impresa, tre immobili, tra cui un terreno, una macchina e diversi rapporti finanziari. Tutti riconducibili, secondo quanto verificato da MeridioNews, a Salvatore e Giuseppe Culletta, padre e figlio di 55 e 35 anni. Entrambi pregiudicati e attualmente detenuti perché ritenuti affiliati al clan mafioso dei Cappello-Bonaccorsi e nello specifico nel gruppo del rione periferico Monte Po, ritenuto sotto l’egemonia del cognato Mario Strano, conosciuto nell’ambiente criminale con l’appellativo di acchiana e scinni per il suo passato da rapinatore in trasferta. Il provvedimento di sequestro arriva dopo la decisione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Catania ed è stato eseguito dalla polizia divisione anticrimine.
I nomi dei Culletta sono finiti al centro dell’indagine antimafia Camaleonte di giugno 2020. Blitz che ha riguardato tutta la famiglia Strano. Perché oltre al presunto boss Mario sono finiti nei guai la moglie Anna, la figlia Concetta e il compagno di quest’ultima Luigi Scuderi. Poi c’è la cognata Pina Russo, il figlio Giuseppe Culletta oltre al padre di quest’ultimo: Salvatore Culletta da tutti conosciuto come Turi dei polli per la gestione di una gastronomia in via Duca degli Abruzzi, nel quartiere Picanello.
Nel corso delle indagini patrimoniali, sono stati analizzati gli investimenti effettuati dai Culletta negli anni dal 2015 al 2019, periodo in cui «si è manifestata la loro pericolosità sociale e sono stati individuati contestualmente, in un quadro di evidente sperequazione, i beni acquistati e riconducibili ai predetti», scrive in una nota stampa la questura.
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