Sembra vicina a una svolta l’annosa vicenda della cittadella della polizia, a Boccadifalco. L’impasse, il cui nodo principale risiede nell’assenza della bretella di collegamento, potrebbe essere superato grazie a una variante. Ma sui tempi e sul relativo cronoprogramma non c’è ancora certezza. A rivelarlo è l’assessore alle Infrastrutture Emilio Arcuri che la scorsa settimana ha preso parte a una riunione con i tecnici del ministero dell’Interno a Roma. Al centro dell’incontro, il destino dei lavori per un valore di circa 17 milioni di euro. Un’opera faraonica che dovrebbe inglobare non solo gli uffici della questura ma anche gli alloggi per gli agenti. I lavori proseguono da circa otto anni, ma rimane da superare ancora un ostacolo: la realizzazione del collegamento viario pubblico tra via Pitré e via Leonardo da Vinci.
Un tassello ritenuto essenziale dal Comune per concedere l’agibilità all’intera opera: senza questo passaggio c’è il timore che l’impatto sulla circolazione in quella zona possa essere eccessivo. «La cittadella della polizia è stata proposta al Comune di Palermo come variante al Prg – spiega Arcuri – ogni modifica, quindi, deve passare dal voto del Consiglio comunale e prevedere una serie di prescrizioni». Tra queste, anche l’indicazione che l’opera non potrà essere agibile fino a quando la strada non verrà completata. Uno stallo che ora sembra essere archiviato dopo l’intesa raggiunta la settimana scorsa con gli uffici del ministero e l’annuncio dello sblocco di circa quattro milioni destinati per il completamento della via.
Per sbloccare l’impasse, si sarebbe pensato così di procedere spezzando il progetto in due parti, con uno stralcio dell’opera già concluso – il primo edificio che può accogliere già 320 operatori di polizia – senza la pregiudiziale del completamento della bretella. Un passaggio non scontato, su cui Arcuri si mostra cauto: «Come condizione per il completamento del secondo stralcio – ha ribadito – abbiamo concordato con i tecnici del ministero che presenteranno una nuova istanza di variante, corredata subito dalla realizzazione della strada». È d’accordo solo in parte, tuttavia, il consigliere leghista Igor Gelarda che facendo riferimento all’incontro romano, ritiene che una prima parte del progetto possa essere inaugurata anche entro l’estate.
La variante, infatti, consentirebbe l’utilizzo temporaneo della prima palazzina in deroga al piano urbanistico. Diversamente si dovrebbe attendere l’ultimazione dell’opera intera: «Mi è stato assicurato – afferma Gelarda – che nel giro di pochissime settimane la richiesta di variante sarà presentata in Consiglio. Seguirò molto da vicino questa vicenda perché come poliziotto e consigliere comunale la ritengo un’opera importante per la città». Sui tempi, però, ancora non c’è certezza. Anche perché per la variante servirà comunque l’ok di Sala delle Lapidi. Mentre per il completamento del secondo stralcio, serve la famosa bretella e per i cantieri potrebbero passare anche altri 12-15 mesi.
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