Circonvallazione, tornano le prostitute «Chiacchierata notturna con un vigile»

«Ci risiamo. Era almeno da un paio d’anni che non si vedevano alla Circonvallazione (almeno non davanti alla mia finestra) e invece rieccole». Così Carla, una cittadina, segnala a CTzen il ritorno della prostituzione sulla grande arteria etnea. Nello specifico, la donna si riferisce al tratto di viale Marco Polo tra via Duca degli Abruzzi e via Erasmo Marotta. «E nessuno fa niente, nemmeno i vigili, che passano, fanno due chiacchiere con le signorine e se ne vanno», continua la residente, che ha scattato anche alcune foto.

«Qualche anno fa, credo almeno tre, il tratto di strada su cui si affacciano alcune finestre di casa mia era pieno di prostitute. Poi all’improvviso non ne abbiamo viste più e credevo fosse finita», racconta Carla. Che invece in questi giorni ha preso atto del ritorno del fenomeno. «I primi a segnalarmelo sono stati degli amici che l’hanno notato mentre venivano a cena a casa mia qualche giorno fa – continua – Poi, affacciandomi dalla finestra, l’ho visto io stessa nelle ultime sere». Secondo il racconto della residente, le ragazze – sempre in coppia – sarebbero sul marciapiede già intorno alle 20 e «almeno fino alle due di notte». «Ma non sono mai riuscita a vedere come arrivano, se le accompagna qualcuno», spiega.

Una accende una sigaretta e la passa alla collega. Quando una delle due si siede per risposarsi un po’, l’altra la invita a rialzarsi al passaggio della prima auto. Insieme accennano qualche passo di danza. Quando una delle due va via con un cliente, l’altra è impegnata al telefono in una lunga conversazione. Sono stralci di vita quotidiana della strada ricostruita dalla cittadina. «Mercoledì però è successa una cosa che mi ha fatto arrabbiare», continua Carla. «A un certo punto si accosta una macchina della polizia municipale. Esce il conducente, apre il bagliaio, non so per fare cosa, e poi si mette a chiacchierare con le ragazze. Ma proprio rilassato, appoggiato allo sportello, e poi se ne va. Così, senza fare altro».

«Di queste cose si occupa la questura – rispondono dalla sala operativa della polizia municipale etnea – Una volta da noi c’era servizio specifico, ma ora non più. Per questo i colleghi non intervengono. Non si fermano proprio oppure al massimo procedono con l’identificazione delle signore, che ovviamente negano sempre di essere lì per prostituirsi». «Non ha chiesto loro nemmeno i documenti, è stato un po’ e poi se n’è andato – conclude la residente – Intanto uno che passava in motorino ha urlato “I lassassi stari…“, ma non mi pare proprio che lui avesse intenzione di fare altro e infatti le ragazze sono rimaste al loro posto».

Redazione

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