Circo Orfei, arriva autorizzazione comunale «Fino a quando lo show dovrà continuare?»

«Il circo degli orrori a Catania non è quello venuto dalla Spagna, l’orrore si è installato alla Playa». Lo ha denunciato al megafono Mario Bonica, rappresentante del Comitato catanese contro il circo con gli animali, che lunedì sera ha tenuto un sit-in in piazza Università. L’intento era quello di informare la cittadinanza sui retroscena del circo di Sandra Orfei, che dal 21 agosto occupa l’area di fronte alla spiaggia libera n. 1, e da pochi giorni ha ricevuto l’autorizzazione del Comune di Catania. Obiettivo primario è stato quello di diffondere la petizione popolare sull’uso di animali esotici negli spettacoli, depositata a novembre 2013 dal Comitato animalista, ma ancora ignorata dal Comune: 700 firme raccolte affinché Catania, come altre città italiane, si doti di un’ordinanza sui circhi, adeguandosi finalmente alle direttive europee e alla Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. Niente più tigri bianche e cuccioli di giraffa come al circo Orfei, dunque, ma spazi attrezzati, che in città non sembrano esistere.

«Ci sembrava giusto, tra l’altro, avvertire i frequentatori della spiaggia libera n.1 del rischio di fare il bagno in mezzo alle deiezioni animali», spiega Bonica. L’esponente dell’associazione Catania antispecista accoglie infatti con perplessità la versione dell’Ufficio ambiente del Comune di Catania, ed esprime dubbi sulla regolarità degli scarichi: «Mi pare altamente improbabile che la nettezza urbana si occupi ogni mattina di rimuovere tonnellate di escrementi».

Del resto, le regole non sembrano preoccupare eccessivamente il circo Orfei, che per due settimane ha tenuto gli spettacoli senza autorizzazione. Già multata da un’ordinanza del comune di Giardini Naxos – che, contrariamente al capoluogo etneo, da circa un anno ha recepito le linee guide della Cites – la carovana è arrivata in città il 21 agosto, installandosi abusivamente nel parcheggio attiguo alla spiaggia libera n.1. La ditta Fraggetta & C., gestore delle spiagge libere etnee grazie a una convenzione firmata con l’amministrazione cittadina nel 2013, si sarebbe infatti sostituita al Comune nel dare il via libera al circo. Che avrebbe, però, svolto regolarmente la parata di pubblicizzazione d’apertura: «Una distribuzione di volantini – con tanto di sfilata di animali sulla via Etnea – per promuovere qualcosa di non autorizzato», racconta Bonica. Dopo l’intervento dell’amministrazione, il circo è stato costretto a spostarsi in un’area, poco distante dal parcheggio, dove si trova attualmente. L’autorizzazione è arrivata qualche giorno fa, come conferma l’Assessore alle attività produttive Angela Mazzola, «dietro parere del comitato di sicurezza e di vigilanza e al termine di un iter che, oltre agli uffici comunali, ha coinvolto anche l’autorità portuale».

Per l’esponente degli animalisti catanesi, appare chiaro che «la maggioranza dell’amministrazione Bianco intende fare di Catania una città aperta ai circhi e agli introiti ad essi legati». Secondo Bonica lo dimostrerebbe anche il fatto che non siano bastati il testo della Cites e i modelli di ordinanze di altre città, ma che al Comitato sia stato chiesto di fornire anche eventuali sentenze del Tar in merito.

Gli animalisti si chiedono, inoltre, fino a quando lo spettacolo dovrà continuare. Ad allarmarli in tal senso, i manifesti del circo Orfei in giro per la città, che recitano un generico «dal 21 agosto in poi». Bonica ricorda di non essere aprioristicamente contro i circhi, «ma di voler valorizzare la loro componente umana, riducendo il ruolo degli animali e puntando su trapezisti e clown». Quello che si auspica è dunque uno spettacolo fatto di soli uomini: come il Circo de los horrores, a Catania in corso dei Martiri fino al 21 settembre.

Barbara Distefano

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