Cinque rapine in 15 giorni, arrestato 41enne Contro gli agenti estrasse perfino una pistola

Se non è record poco ci manca: in quindici giorni il pluripregiudicato palermitano Angelo Guida, 41 anni, avrebbe effettuato ben cinque rapine, ai danni di esercizi commerciali in via Roma, via Marchese Roccaforte e via Libertà. Per l’uomo le accuse sono di rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, nonché di false attestazioni sulla propria identità personale. I fatti risalgono a settembre e ottobre 2016, quando lo spregiudicato criminale Guida terrorizza i negozianti palermitani effettuando rapine col medesimo modus operandi: entra armato di pistola, minaccia i presenti, si fa consegnare il denaro in cassa e si impossessa anche di alcuni prodotti esposti nelle vetrine.

Fatale per lui risulta l’ultima rapina. Già gli agenti erano sulle sue tracce, grazie alle testimonianze dei presenti e all’acquisizione delle immagini di videosorveglianza. Il 13 ottobre, dopo l’ennesimo furto in cui si era impossessato di 50 euro e di diversi capi di abbigliamento, una pattuglia di falchi lo intercetta a bordo di uno scooter, nel quartiere Brancaccio. All’intimazione dell’alt da parte della polizia, per tutta risposta, il malvivente dà un violento calcio al mezzo di servizio cercando di fare cadere a terra i poliziotti, per guadagnarsi la fuga. Ne viene fuori un rocambolesco inseguimento, nel corso del quale Guida estra una pistola e la indirizza verso gli agenti, minacciando di fare fuoco; i poliziotti, tuttavia, riescono ad affiancarlo, ma questi con un altro violento calcio, si scaglia sul mezzo di servizio provocando la perdita di controllo di entrambi i mezzi.

Dopo la caduta il Guida fugge a piedi ma, rincorso dagli agenti, viene raggiunto e bloccato. La successiva perquisizione a cui viene sottoposto, consente di rinvenire il provento della rapina e i capi di abbigliamento sottratti. Vano si è rivelato anche il maldestro tentativo del rapinatore di fornire false generalità ai poliziotti: i successivi accertamenti tecnici ne confermano, infatti, la già nota identità. Il provvedimento gli è stato notificato direttamente in carcere.