Cinquant’anni fa il furto della Natività di Caravaggio «Serve piano organico di tutela per i beni artistici»

Bruciata? Tagliata in piccoli pezzi e rivenduta al mercato clandestino? Rosicchiata da topi e maiali? Seppellita nelle campagne di Palermo insieme a cinque chili di cocaina e alcuni milioni di dollari? Nascosta all’estero, forse in Svizzera, nella casa di qualche ricco antiquario? Della Natività di Caravaggio, trafugata dall’oratorio di San Lorenzo in una notte di pioggia tra il 12 e il 17 ottobre 1969, se ne sono ormai perse le tracce. Tra le tante le ipotesi sul furto ad oggi ancora nessuna verità certa.

A cinquant’anni dall’episodio gli Amici dei Musei Siciliani hanno ideato, dal 10 al 20 ottobre, una settimana di eventi in memoria dell’opera scomparsa, unico dipinto autografato eseguito da Caravaggio per la città di Palermo. «Tutto il mondo si ricorda questa data – spiega Bernardo Tortorici di Raffadali – è doveroso dedicare una serie di eventi speciali, è un fatto che riguarda l’umanità». Tra i teatrini di Giacomo Serpotta, stamane la presentazione del programma di Caravaggio50 alla stampa. «È un’occasione per lanciare un appello – afferma il sindaco Leoluca Orlando – da Palermo al Governo nazionale, perché ci sia un piano organico di tutela dei beni artistici sparsi tra Chiese, palazzi, musei che spesso non sono sottoposti ad una adeguata tutela. Per evitare che si ripeta un secondo Caravaggio».

«La mia idea, in cinquant’anni di indagini e con la recente relazione della Commissione Antimafia, è che la tela sia ancora esistente – spiega a MeridioNews Bernardo Tortorici di Raffadali, degli Amici dei Musei Siciliani – da qualche parte. Le dichiarazioni di Monsignor Rocco coincidono con la relazione della Commissione Antimafia e per la prima volta due indagini totalmente diverse coincidono, vedendo in Badalamenti il punto di snodo. Accanto alla pista mafiosa ce ne potrebbe essere un’altra, altrettanto valida, ovvero la committenza. Un quadro rubato su commissione da qualche antiquario malato e appassionato. Pista esplorata nell’immediatezza ma poi abbandonata». Una teoria che commenta anche il primo cittadino: «Sono convinto che oggi il quadro non sia in mano alla mafia, se ne sarebbe già liberata».

Ad aprire la rassegna, giovedì 10 ottobre, Il ritorno dei capolavori perduti. In mostra, al Museo Abatellis, sette grandi capolavori della storia dell’arte andati distrutti, bruciati o rubati, ri-materializzati attraverso tecniche di ristampa fotografica e pittura 3D da Factum Arte. «Nei casi di perdita, più o meno definitiva, di un capolavoro artistico – spiega Raffadali – le nuove tecnologie sono in grado di ricostruirlo. La mostra ospiterà quadri di Klimt, Van Gogh, Vermeer, Monet andati perduti».

Lunedì 14 ottobre alle 18.30 all’oratorio di San Lorenzo, si terrà il seminario La natività con i Santi Lorenzo e Francesco di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Storici ed esperti ricostruiranno l’iconografia dell’opera, intrisa di misteri. Martedì 15 alle 21, il Teatro Biondo ospiterà la proiezione La verità di Monsignor Rocco, un’intervista inedita rilasciata nel 2001 dal parroco dell’Oratorio, rimasta per anni nei cassetti del regista Massimo D’Anolfi. Un atto d’accusa nei confronti del boss di Cinisi, Gaetano Badalamenti, lanciato subito dopo il furto ma rimasto inascoltato.

Nelle stanze delle sorelle Gelfo, custodi dell’Oratorio, verrà allestita la mostra Next – le altre natività: otto natività realizzate dagli artisti durante la notte di Natale, dal 2010. Laboratorio Saccardi, Francesco De Grandi, Adalberto Abbate, Fulvio Di Piazza, Igor Scalisi Palminteri, Daniele Franzela, Alessandro Bazan, Francesco Simeti: ogni artista va in mostra con una propria, nuova e originale versione della Natività. La sera del 17 ottobre, l’Oratorio di San Lorenzo si farà teatro con Il furto del Caravaggio raccontato, uno spettacolo scritto e diretto da Salvo Piparo. Il 18 ottobre sarà invece la volta della Maratona dedicata alla natività: al centro sperimentale di cinematografia verranno proiettati, dalle 18, i documentari: C’era una volta un Caravaggio, Operazione Caravaggio, la docu-inchiesta Caravaggio, il boss e il mercante svizzero e il film, alle 21, di Roberto Andò Una storia senza nome. Il 19 ottobre i pupi di del museo delle Marionette Antonio Pasqualino racconteranno le Storie da un Oratorio e il 20 ottobre Silvia Gira chiuderà Caravaggio50 con un concerto per violoncello tra le note di Giovanni Sollima.

Maria Vera Genchi

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