«A seguito di richiesta da parte dei consiglieri comunali di maggioranza di convocazione di un Consiglio comunale che prevedesse l’inserimento di un punto all’odg avente come oggetto Mozione di sfiducia e Revoca del Presidente del Consiglio comunale ai sensi dell’art. 32 dello Statuto comunale, davo la mia disponibilità alla convocazione, previa riformulazione dai parte dei presentatori della proposta, richiedendo o la Mozione di sfiducia del Presidente del Consiglio comunale, o la revoca del Presidente del Consiglio comunale, o entrambi i punti separatamente, non potendosi inserire nello stesso punto all’odg la trattazione di differenti Istituti». Ad affermarlo in una nota è il presidente del Consiglio comunale di Cinisi Giuseppe Manzella in seguito alla richiesta, da parte di alcuni consiglieri comunali di maggioranza, della convocazione del Consiglio comunale da lui ritenuta «formalmente illegittima».
«La diatriba è culminata in una convocazione illegittima del Consiglio comunale da parte del vice presidente – si legge nella nota -, e di un atto finale di diffida da parte della Presidenza del Consiglio comunale e una richiesta di intervento del servizio ispettivo del competente assessorato regionale». Secondo Manzella, infatti, dalla documentazione depositata nella segreteria comunale si evince chiaramente la legittimità del suo comportamento. «Al di là della procedura amministrativa da porre in essere relativamente alla richiesta dei consiglieri comunali di maggioranza, che a parere di chi scrive non lascia dubbio alcuno di interpretazione, la verità va ricercata non in cavilli burocratici ma in una questione politica».
Secondo il presidente del Consiglio comunale, tutto «nasce nel momento in cui sono uscito dalla maggioranza non condividendo alcune scelte dell’Amministrazione. Da quel momento l’accanimento nei miei confronti. Così come dichiarato in sede consiliare ho dato la mia disponibilità a sostenere tutte quelle iniziative poste in essere dall’Amministrazione comunale orientate verso l’interesse della collettività, prova ne è che nell’ultima seduta consiliare ho votato il bilancio comunale. Non ho alcun interesse personale a rivestire il ruolo di Presidente – conclude la nota -, ma ho l’interesse del rispetto della legalità, al contrario dei miei detrattori ed avversari politici».
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