Dopo circa un’ora di serrato confronto, l’accordo c’è. Il finanziamento di 106mila euro deciso dalla giunta regionale, che comporterà l’esproprio del casolare dove fu ucciso Peppino Impastato, e quello di 490mila di risorse europee sul quale si fonda il progetto del Comune di Cinisi insieme alla Città metropolitana, potranno essere accorpati. Nemmeno un euro, quindi, verrà «gettato alle ortiche», come si era temuto all’indomani della notizia dei due finanziamenti potenzialmente in contrasto.
«Sarà una casa della memoria». Il progetto di recupero dell’area che rischiava di naufragare per via del paradossale conflitto tra le due somme stanziate, è da oggi ufficialmente salvo. Merito del vertice tra Regione, Comune, Centro Impastato, Casa Memoria e i compagni di Peppino. Ci sono tutti all’appello, questa mattina, o quasi. Grandi assenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente della Regione Nello Musumeci.
Si era mostrato sin da subito ottimista Giovanni Impastato, fratello di Peppino, felice dell’interessamento concreto dei diversi enti e dei progetti messi in campo. «Non credo sia così difficile sedersi a un tavolo e fare in modo che chi è coinvolto si metta d’accordo per andare avanti. Non vorrei che restassimo nel degrado totale, quel casolare ha bisogno di interventi immediati – aveva commentato a MeridioNews -. Adesso serve mettersi d’accordo, dialogare, non litigare. Qualcuno forse dovrà rinunciare a qualcosa, ma il merito è di tutti. Lavoriamo insieme, ma facciamo presto perché qui cade tutto a pezzi».
Con il tavolo tecnico di stamattina è stato concordato di unificare i due finanziamenti, per un ammontare complessivo di 596mila euro: la Regione, con il supporto tecnico del Comune di Cinisi, procederà a farsi carico dell’esproprio, cedendo successivamente la disponibilità del bene alla Città Metropolitana che potrà effettuare la riqualificazione e la realizzazione della tensostruttura. Successivamente ci sarà un nuovo tavolo tecnico per definire l’utilizzo delle ulteriori somme avanzate dall’unificazione dei due finanziamenti, circa 100mila euro che dovevano essere utilizzate dalla Città Metropolitana per l’esproprio e che adesso potranno essere impegnate per ulteriori utilità connesse sempre al casolare. La procedura espropriativa verrà iniziata entro il 2019 e tutte le opere verranno realizzate entro il 2020.
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