Ricorso respinto e condanna confermata. La quinta sezione della corte di Cassazione ha respinto il ricorso e confermato la condanna a sei anni e due mesi per i cugini Alberto e Filippo Mulè: l’accusa era di aver accoltellato Pierpaolo Celestre, un giovane di Borgetto, in provincia di Palermo. I fatti sono accaduti la notte del 7 settembre 2019 a Cinisi, sempre nel Palermitano, nella spiaggia Magaggiari. Inizialmente Celestre non denunciò l’accaduto e anzi raccontò al personale medico del Pronto soccorso dell’ospedale Civico di Partinico, in provincia di Palermo, di essere rimasto coinvolto in un incidente. I medici che accertarono le coltellate chiesero l’intervento dei carabinieri, che alla fine scoprirono cosa era accaduto, per cui Celestre raccontò la verità.
Il processo era già arrivato in Cassazione una prima volta, a giugno del 2023: la sentenza era stata annullata con rinvio, ma soltanto in relazione alla sussistenza dell’aggravante della premeditazione. Alla fine, come già aveva fatto in primo grado la giudice per le indagini preliminari (gup) – che aveva processato i cugini con il rito abbreviato – l’aggravante è stata definitivamente esclusa. Alberto e Filippo Mulè sono stati coinvolti anche nell’uccisione di Paolo La Rosa, assassinato a coltellate davanti alla discoteca Millenium a Terrasini, sempre nel Palermitano, il 24 febbraio del 2020: il primo è stato condannato definitivamente per l’omicidio, il secondo per aver partecipato alla rissa che portò all’uccisione del giovane.
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