Toni Sala si è insediato da pochi giorni, ma già prima di accettare o meno la poltrona di assessore al Patrimonio sapeva che la sua delega comprendeva una delle aree più problematiche, spina nel fianco dell’intero quinquennio orlandiano: la gestione dei cimiteri, con la situazione del camposanto dei Rotoli, in particolare, oltremodo esplosiva. Il numero delle bare accatastate in attesa di degna sepoltura ha da tempo superato le ottocento unità, con buona pace dei tentativi degli ultimi tre assessori – uno di questi lo stesso Leoluca Orlando ad interim – che hanno provato ad arginare l’emergenza.
«Domani mattina vado ai Rotoli, perché ho appreso a mezzo stampa dell’erba alta in alcune zone e ho richiesto un intervento urgente alla Reset per restituire decoro all’area – dice Sala a MeridioNews – Capisco che non è molto, ma si procede a piccoli passi, anche se spediti». Ma il neo assessore non andrà al cimitero soltanto per parlare con i dipendenti, la sua promette di essere solo la prima di tante visite sul posto. «Voglio andare ai Rotoli non solo a guardare gli operai, ma a mettermi a disposizione creando una sorta di ufficio relazioni col pubblico, per raccogliere le segnalazioni della gente – continua – Useremo anche una teca per chi volesse dare dei consigli in maniera anonima. Spero che la gente ne approfitti, anche gli operai che lavorano al cimitero».
E poi c’è sempre la questione delle sepolture. «Per il problema delle salme ci siamo mossi, ci sono dei programmi, ma ci vorrà ancora un mesetto per partire. Al momento è inutile fare proclami sulla giacenza delle bare in deposito. Puntiamo intanto a toglierle da terra e metterle in aree più consone, più dignitose e riparate. La Situazione è critica, ma hanno iniziato un’attività prima di me e in questo solco vado avanti. La devi gestire come se si trattasse di una tua pratica personale, come se fossero tutti miei parenti. Senza lasciare nulla di intentato».
«Bisogna trasformare i punti di debolezza di questa delega in punti di forza – conclude Sala -. Anzitutto bisogna lavorare sulla comunicazione: per esempio, tutti sanno che il forno crematorio al momento non funziona, quello che non si sa è che i costi di cremazione, incluso il viaggio della salma fino in Calabria, li copre interamente il Comune. Ma bisogna anche affrontare problemi come quello dei cattivi odori, che non provengono dalle bare, ma dall’acqua marcia dei fiori. Sembrava una cosa facile da risolvere, ho chiesto di cambiarla allora ogni giorno, ma mi sono sentito rispondere che non è nel contratto di servizio. E allora lo inseriremo. Non possiamo fermarci di fronte a niente».
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