La coda lunga della crisi non smette di mietere vittime a Palermo. Dopo la recente chiusura della pasticceria e bar Alba, ora e la volta del negozio di abbigliamento Stefanel in via Ruggero Settimo, nel salotto buono della città: dal 23 giugno non ci sarà più. Lo comunica l’azienda nella lettera inviata ai sindacati nella quale comunica l’avvio delle procedure di licenziamento per i cinque dipendenti impiegati. Tra settantacinque giorni diventeranno esecutive, mentre la saracinesca sarà abbassata per chiusura attività.
«La chiusura del locale – si legge nella missiva – è determinata dalle ingenti e continue perdite generate dal punto vendita che da diversi anni presenta un conto economico pesantemente negativo. Negli ultimi anni è progressivamente peggiorato». Da gennaio 2009 l’azienda si è trovata a gestire un calo dei volumi delle vendite e del fatturato, ridotto il personale, fatto ricorso alla cassa integrazione, e poi ai contratti di solidarietà, per proseguire con il ricorso agli ammortizzatori sociali.
«Ma il perdurare dello stato di crisi – scrive ancora l’azienda – nel settore dell’abbigliamento ha determinato un ulteriore riduzione del lavoro, che è andata ad incidere sull’equilibrio economico e finanziario del gruppo. La società che sta attraversando un nuovo periodo di riorganizzazione e ristrutturazione, ha definito nel piano industriale, ha definito l’esigenza di chiudere le unità locali che incidono negativamente sulle performances aziendali». Nei prossimi giorni è in programma un incontro con i sindacati sulla vertenza.
«Un altro grande marchio – dice il segretario regionale della Fisascat Cisl, Mimma Calabrò – decide di chiudere i negozi che incidono negativamente sulle performances aziendali con la nefasta perdita di altra occupazione. Una città che conta decine di posti di lavoro persi quotidianamente difficilmente potrà virare il trend negativo e far ripartire il commercio se le disponibilità economiche delle famiglie non bastano neppure per i beni di prima necessità. Non è più il tempo dei proclami – aggiunge – ma di fatti concreti per evitare che altri siciliani si trovino obbligati a lasciare la propria terra in cerca di un lavoro».
«La decisione di Stefanel di chiudere il punto vendita giunge inaspettata – dice l’assessore comunale alle Attività produttive, Giovanna Marano – non avevamo notizie di segnali di crisi a Palermo e nessun contatto è stato attivato dal noto marchio italiano con l’amministrazione comunale. Ci auguriamo che questa decisione possa essere riconsiderata. In ogni caso l’amministrazione si attiverà per comprenderne le ragioni e rendersi disponibile a un confronto».
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