Il caso della Chimica Arenella si allarga e arriva a Roma. A interessarsi al destino del polo industriale che fu grande vanto per Palermo nei primi del Novecento e che adesso versa nel più completo abbandono è stato il senatore palermitano Francesco Campanella. Dall’incendio di Monte Pellegrino, che ha coinvolto diverse parti della cittadella industriale ai rifiuti al caso del lager per cani, la Chimica Arenella ha più volte riempito le pagine di cronaca dei giornali, ma ancora nessun atto concreto è stato compiuto per tentare di recuperare o – quanto meno – mettere in sicurezza l’area, al momento fruibile da chiunque, nonostante i sigilli e la nota pericolosità del posto.
«Ho parlato con l’assessore Marino – dice a MeridioNews l’esponente di Sinistra italiana in Senato – mi ha garantito che si stanno già occupando del plesso, anche se non sarà impresa facile». Ancora una volta il problema principale è la mancanza di fondi nelle casse comunali. «Per quanto riguarda i rifiuti – continua – sembra che il pericolo amianto o tossicità sia molto contenuto. L’assessore mi ha garantito che le analisi non rilevano dati di inquinamento preoccupanti per la salute umana, ma ha spiegato che l’unica soluzione immediatamente applicabile è l’interdizione dell’intera area. Se la gente non può andarci si potrà evitare che la Chimica Arenella continui a essere utilizzata come discarica a cielo aperto». Impresa comunque non facile quella della chiusura. Se, infatti, da un lato molte parti dell’indotto sono accessibili in altri modi, dall’altro c’è il problema delle aziende e della discoteca Il moro, che con l’area industriale condividono l’ingresso. Sarebbe comunque al vaglio un piano.
Piano che non c’è, invece, sul fronte degli animali. «Marino – prosegue Campanella – mi ha detto che da un intervento di controllo della polizia municipale non sono emerse situazioni di particolare maltrattamento e sofferenza dei cani». Situazioni tuttavia documentate da MeridioNews a inizio luglio. Ma su questo fronte il nodo da sciogliere resta sempre legato al canile municipale, vera e propria spada di Damocle che pende sulla testa di ogni assessore al Verde. La struttura continua ad essere al collasso e a non potere farsi carico di nuovi animali. Situazione, questa, che inevitabilmente si ripercuote sull’attività della Municipale. «Proporrò alle parti interessate: Comune, associazioni – conclude Campanella – un tavolo di incontro nel quale potersi confrontare mettendo da parti le posizioni più rigide. Un’occasione per discutere in maniera onesta e realista. I fondi sono pochi, è un dato di fatto, ma si può pur sempre cercare di arrivare insieme a una soluzione che impegni le esigue risorse a disposizione. Trincerarsi dietro alle proprie posizioni non porta comunque a niente, vediamo cosa si può fare con quello che si ha».
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