I pm della Dda di Palermo hanno chiesto il rinvio a giudizio per le persone coinvolte nel blitz Cutrara, che nel giugno scorso colpì la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, nel Trapanese. Tra questi c’è anche Nicolò Rizzo, sindaco del Comune castellammarese, accusato di favoreggiamento aggravato dall’avere favorito Cosa nostra. Sarà il gup di Palermo a decidere sui rinvii a giudizio, nell’udienza che si terrà tra qualche giorno.
Inizialmente il primo cittadino, ex segretario del Partito popolare, eletto nel 2018 con una lista di centrodestra, era indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, ma adesso i pm palermitani hanno rimodulato l’accusa in favoreggiamento aggravato. Tra gli indagati anche il boss di Trapani, Francesco Virga, detenuto dal marzo 2019 e di recente condannato a cinque anni e cinque mesi di carcere. Ma anche l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani, Francesco Di Bono, indagato per estorsione con l’aggravante del favoreggiamento a Cosa nostra.
Tra le accuse contestate al primo cittadino di Castellammare del Golfo, c’è un incontro del 18 giugno 2019 con il Francesco Domingo, detto Ciccio Tempesta, già condannato per essere stato il reggente della famiglia di Castellammare, nell’abitazione del suocero di Rizzo. Durante l’incontro però il sindaco non aveva il cellulare con sé.
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