Chiesti cinque anni di reclusione alla terza sezione del tribunale di Palermo dal sostituto procuratore della Repubblica Francesca Mazzocco nei confronti di Giuseppe Scrivano, detto Pino, sindaco del comune di Alimena (Palermo), per il reato di voto di scambio politico-mafioso.
Scrivano, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto i voti dei clan quando si candidò alle elezioni regionali del 2012. Era inserito in un contesto più ampio, con altri imputati, ma la sua posizione era stata stralciata alla fine del processo, per un difetto formale che aveva provocato la nullità totale della sua posizione: nel decreto di notifica della citazione mancava la data e il luogo in cui sarebbe dovuto iniziare il dibattimento. Il concorrente nello stesso reato di Scrivano, gestore di un noto locale palermitano, è già stato condannato con sentenza definitiva a 7 anni di carcere.
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