«Il centro storico di Catania è in mano a chi cerca alcool a un euro, mentre noi vorremo che fosse a misura di famiglia. Invece non si fa altro che disincentivare, chiudendo strade e piazze, senza creare parcheggi». Roberto Tudisco rappresenta 300 esercenti e lavoratori riuniti sotto la sigla Fipet, la Federazione italiana pubblici esercizi e turismo. I commercianti sono in subbuglio: non gli è andata proprio giù la decisione dell’Amministrazione di chiudere Piazza Manganelli il sabato pomeriggio per ospitare le attività artistiche del Centrocontemporaneo. «Non così almeno – precisa Tudisco – perché non si possono creare isole pedonali senza realizzare parcheggi nelle aree limitrofe, questa scelta sta creando soltanto svantaggi. Abbiamo mandato a casa Stancanelli perché pensavamo che le cose sarebbero cambiate, ma il sindaco Bianco adesso deve rispettare le promesse fatte».
Il presidente del Fipet in una lettera stila l’elenco degli impegni presi: «Contrasto alla vendita di prodotti di scarsa qualità e a basso costo, parcheggi in piazza Alcalà e piazza Carlo Alberto, navette elettriche nel quadrilatero del centro storico, la revisione delle ordinanze punitive emesse dalla precedente amministrazione, il ripristino e la valorizzazione del caffè concerto e la programmazione di eventi». «Sono stati accontentati i partiti, si faccia lo stesso con i lavoratori», commenta Tudisco facendo riferimento ancora una volta alla campagna elettorale.
Secondo i commercianti, le zone a traffico limitato e le isole pedonali hanno causato la perdita di centinaia di posti di lavoro tra le imprese del centro. «Nei prossimi mesi – aggiungono gli esercenti della Fipet – in assenza di rapidi interventi, molte altre aziende della Ztl saranno costrette a chiudere, con gravi conseguenze anche nellindotto commerciale di riferimento». Il nemico non è lo spazio lasciato ai pedoni, ma la mancanza di alternative dove lasciare le auto. «Si è chiuso senza pensare agli effetti, fare un’ordinanza è facile: magari si accontenta una via, ma si blocca l’economia di centinaia di locali – spiega il presidente – La verità è che alcune aree che rientrano nella Ztl, come via Pulvirenti o piazza Scammacca, di giorno sono isole del deserto, non ci passa nessuno».
La soluzione, secondo Tudisco, è creare nuovi parcheggi a macchia di leopardo, limitrofi alle aree pedonali, e non in periferia. «Solo in questo modo si attira un target normale, così com’è il centro storico è a misura di alcolizzato», aggiunge il presidente che se la prende anche con «i locali che fanno parassitaggio». «Sono quelli che danno lavoro in nero, investono una piccola somma senza offrire niente di diverso, vendendo a uno o due euro alcolici distillati una sola volta che possono diventare anche tossici. Non è questo – conclude – il centro che vogliamo e che il sindaco Bianco ci ha promesso».
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