«Finalmente, aspettavamo questo momento dal 2012». Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro commenta così l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Palermo della modifica della convenzione che regola la fruizione del Centro Polivalente Sportivo Padre Pino Puglisi e Padre Massimiliano Kolbe. Un atto che porterà a breve al rilascio del certificato di agibilità dell’impianto, cosa che Artale definisce «una semplice ratifica, dato che avevamo già ottenuto tutti i nulla osta necessari, anche dall’Asp».
Il Centro di Accoglienza Padre Nostro potrà così assumere una famiglia di Brancaccio per la gestione delle attività e la manutenzione dell’impianto, coadiuvata dalla collaborazione dei volontari in servizio civile, degli Lpu, dei detenuti in esecuzione penale, contribuendo a mantenerlo pulito e funzionale. Un altro strumento concreto per offrire un’alternativa anche in termini economici alla gente del quartiere. Ma non finisce qui: «Possiamo pensare, ottenendo tutte le licenze, di aprire un bar, o un cinema all’aperto o mettere una piscina d’estate per far nuotare i bambini – aggiunge Artale – tutte attività che da affidare a persone del quartiere».
Artale pensa a un contesto socio-economico difficile come quello in cui opera il Centro Padre Nostro: «Tempo fa ho assunto due ex detenuti che hanno finito di scontare la pena qui per la manutenzione del giardino e ho visto un cambiamento concreto in queste persone. Uno di loro un giorno mi ha detto “Puglisi si è fatto ammazzare per dare la possibilità a me di non stare in carcere”». Un’opera quotidiana svolta «senza scopo di lucro, la fruizione del Centro è gratuita. Fino a quando ci sarà anche una sola persona che cambia strada continueremo a cercare di fornire loro delle opportunità per farlo». Altri detenuti invece, aggiunge il presidente del centro, «hanno rubato dentro la nostra struttura, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio».
Artale apprezza anche il fatto che la decisione del Consiglio Comunale sia arrivata dopo l’ennesimo raid vandalico ai danni del centro: «Mi fa molto piacere. Intanto abbiamo dato dieci giorni di tempo alla Prefettura perché dia il via a un presidio per impedire gli atti vandalici. Se non accadrà nulla abbiamo comunque un gruppo di anziani molto agguerrito: con ronde notturne e diurne garantiremo la vigilanza del centro per mettere al sicuro anche chi viene e lavora qui».
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