Cefalù, donazioni sui social per un defibrillatore pubblico Raccolti mille euro. Sindaco: «Occorre prima formarsi»

«Voglio donare un defibrillatore alla mia città». Sono bastate queste parole a una cittadina di Cefalù per incoraggiare il contributo dei suoi contatti Facebook. Qualche giorno fa Paola Castiglia, insegnante e giornalista nella perla del Tirreno ha deciso di utilizzare la funzione Raccolta fondi, disponibile sul noto social network, per un gesto concreto. Con la legge del 3 aprile 2001, numero 120, infatti, l’Italia ha regolamento l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici DAE in Italia. La legge afferma che è consentito l’uso del defibrillatore in sede extraospedaliere anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario purché abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.

Cefalù è al momento sprovvista di un defibrillatore pubblico, fatta eccezione per quello donato qualche mese fa alla squadra di calcio della città da parte di alcune associazioni. «L’idea è molto semplice – ha spiegato Paola – ero indignata dalla mancanza di un defibrillatore pubblico fruibile 24 ore al giorno e ho colto l’occasione che mi ha offerto Facebook proponendomi una raccolta fondi in occasione del mio compleanno». La defibrillazione precoce, in effetti, è l’unica terapia possibile in caso di arresto cardiaco, che per sua natura non è un malore prevedibile, oltre a essere particolarmente diffuso in Italia.

Dopo qualche giorno, la cifra raggiunta nella raccolta è straordinaria: sono stati donati 1100 euro su 1500 previsti per l’acquisto dell’apparecchio: «Speravo che la gente accogliesse l’idea ma non credevo così tanto, mi hanno sorpresa». Paola ha anticipato le mosse dell’amministrazione comunale che stava però già lavorando a un progetto simile. «Accogliamo con favore l’iniziativa della cittadina ma tutto va accompagnato dalla giusta formazione – ha spiegato il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina – è evidente che prima di procedere all’acquisto bisogna saper utilizzare lo strumento». Le manovre di rianimazione di base (BLS) praticate precocemente sono parte integrante per la riuscita della rianimazione: non solo consentono la rianimazione cardiaca ma anche quella celebrale.

L’amministrazione aveva in programma di munirsi dei mezzi necessari, da installare nel centro storico e sul lungomare, ma solo dopo aver formato personale in grado di soccorrere e applicare le manovre. Per questa ragione, la stessa Paola, con l’aiuto di un amico, sta provvedendo a questo aspetto fondamentale, prevedendo tra poche settimane l’inizio del corso che istruirà all’uso dei defibrillatori. «Ci sono già le adesioni – ha aggiunto la promotrice dell’iniziativa – se raggiungeremo la cifra, come spero, provvederemo alla spesa per l’acquisto del defibrillatore, ho suggerito al sindaco di posizionarlo in piazza Garibaldi».

Sofia D'Arrigo

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