Cefalù, bigliettaio intascava soldi ticket parco La Rocca «La struttura resta aperta, motivo di reddito e di vanto»

Nemmeno il tempo di iniziare la stagione estiva, che subito con il suo atteggiamento anomalo ha attirato l’attenzione e le lamentele di molti visitatori. È così che il 55enne Rosario Battaglia è finito sotto la lente dei carabinieri di Cefalù, che in breve tempo, monitorandolo costantemente, hanno scoperto che intascava i soldi dei biglietti dei visitatori del parco de La Rocca. Dipendente comunale incensurato del Comune di Cefalù, il bigliettaio si faceva consegnare direttamente i soldi dai visitatori, spesso senza nemmeno rilasciare il ticket alle persone. «Era monitorato da quando ha aperto il parco in pratica. Le segnalazioni sono scattate praticamente subito, i numerosi visitatori si sono accorti insomma che qualcosa non andava, lui non rilasciava nemmeno i tagliandi. Qualcuno glielo ha fatto notare in più occasioni – spiega a MeridioNews il capitano Leonardo Bricca, comandante della compagnia dei carabinieri di Cefalù -, c’erano per esempio persone o gruppi a cui il biglietto serviva come rendicontazione o avevano necessità di fatture che dimostrassero quella visita per rendere conto di tutte le spese effettuate, e che quindi insistevano con lui». 

Di fronte a chi partiva con le rimostranze, Battaglia alla fine cedeva e rilasciava il biglietto. Si trattava, però, di un ticket precedentemente rilasciato a qualche altro visitatore e raccolto poi da lui in persona dai cestini del parco. Monitorato da telecamere occulte interne ed esterne alla biglietteria, il dipendente infedele è stato immortalato in diverse situazioni compromettenti: dalla conta delle banconote, che poi infilava nella sua tasca, al recupero dei biglietti buttati nei contenitori dai visitatori precedenti, che lui teneva da parte per rilasciarli a chi si lamentava e pretendeva di entrare al parco con un ticket. Il gip del tribunale di Termini Imerese ha convalidato il fermo e per lui sono scattati gli arresti domiciliari, dovrà rispondere del reato di peculato aggravato.

Gli episodi sarebbero stati quotidiani. Sono in tutto 279 quelli monitorati e accertati dai militari, che lo hanno arrestato mentre era in servizio, trovandogli addosso 215 euro che il bigliettaio non è riuscito a giustificare. Per un danno complessivo di circa 2.500 euro alle casse dell’amministrazione comunale. «Ovviamente non potrà più lavorare al parco, di cui comunque risponde l’amministrazione comunale – aggiunge il capitano Bricca -. Lui era in servizio a La Rocca già da qualche anno, ci sono delle voci rispetto a un suo atteggiamento di questo tipo già in precedenza, ma per noi rimangono tali, possiamo solo basarci su quanto verificato con le indagini e il monitoraggio, chiaramente». 

Il suo incarico era quello di controllare e nel caso aiutare i turisti per pagare l’ingresso al parco tramite le macchinette automatiche che emettevano il ticket valido per l’accesso, ragione per cui l’amministrazione comunale metteva a sua disposizione delle somme di denaro in monete, per agevolare i turisti nel cambio di banconote. Ma, diversamente da quanto previsto, il dipendente si faceva consegnare direttamente le somme dovute per l’ingresso al parco e in cambio non emetteva alcun biglietto. le immagini immortalate durante le indagini mostrano un meccanismo ben collaudato, messo a punto nel tempo e che sollecitava in lui alcuna remora nel continuare a delinquere. Impassibile anche di fronte alle lamentele dei turisti, che finiva per raggirare con l’escamotage dei biglietti recuperati dai cestini e riciclati.

«Nell’apprendere la notizia della operazione che ha condotto all’arresto di un dipendente comunale, l’amministrazione comunale di Cefalù esprime gratitudine all’Arma dei Carabinieri per l’importante lavoro di intellligence, volto ad affermare la legalità e salvaguardare l’immagine che i turisti serbano della nostra città – commenta a MeridioNews anche il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina -. È evidente che il Comune, in attesa del doveroso accertamento delle responsabilità, compirà attraverso i suoi Uffici gli atti previsti dalla legge, a tutela dell’interesse pubblico». Una notizia, questa, che ha molto colpito il primo cittadino, tra quelli che più di tutti si è speso nel 2013 per la riapertura del parco de La Rocca: «Mai si poteva pensare a una situazione del genere», torna a dire il primo cittadino, che sul destino della struttura però rassicura subito: «Il parco chiaramente resta aperto, ci sono molti altri dipendenti che lavorano lì. Ci adopereremo per sostituire subito il responsabile. Certo, viene il sospetto a tutti che questo dipendente possa essersi comportato così anche prima, ma rimane solo un sospetto. L’importante è che questa situazione antipatica, un furto in tutti i sensi, sia finita. Per noi il parco è una fonte di reddito, oltre che di vanto per tutto il territorio».

Silvia Buffa

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