Catenanuova, il messaggio vocale dell’omicida all’amico  «Non posso venire più, ho ucciso mia moglie. Mi spiace»

«Peppe Click buongiorno, non posso venire più domenica al raduno perché ho ucciso mia moglie. Mi dispiace, scusami con tutti». È questo il contenuto di una nota vocale inviata su Whatsapp questa mattina poco dopo le 9 da Filippo Marraroil 51enne che adesso si trova in carcere dopo avere confessato il femminicidio della moglie Loredana Calì di 39 anni. Il destinatario è Peppe Nobile, titolare di un negozio di informatica ad Agrigento che gli è valso il soprannome di Peppe Click.

«Essendo oggi il primo di aprile ho subito pensato si trattasse di una burla per il classico pesce d’aprile – dice a MeridioNews Nobile – Ho risposto con dei messaggi scritti per capire se stesse scherzando». Nell’attesa di avere una risposta dall’amico con cui condivide la passione per le moto e con cui ogni domenica si dava appuntamento per una uscita in compagnia, Nobile ha comunque allertato le forze dell’ordine. «Riascoltando più volte il messaggio, il tono mi ha preoccupato e così ho chiamato il 113 per dire che avevo ricevuto questo strano audio e che io non potevo andare a verificare perché il mio amico è di Catenanuova». 

Nessuno scherzo, era tutto vero. Marraro si è costituito ai carabinieri e, sentito dal pm di turno alla presenza del suo avvocato, ha fatto piena luce sul delitto. Il 51enne, titolare di un autolavaggio e padre di tre figli (uno di 25 anni avuto da un precedente matrimonio), questa mattina si sarebbe presentato sotto casa della ex convivente. Fatta salire a bordo della propria auto, l’ha portata in una zona poco fuori Catenanuova, in una campagna di proprietà della madre della vittima. È li che ha ucciso la donna con due colpi di pistola al torace. «Non avrei mai messo in conto un gesto del genere da parte sua – racconta a MeridioNews Nobile – perché Filippo è un ragazzo buono, di cuore. È vero che ultimamente, durante le nostre uscite, si lamentava sempre più spesso dei rifiuti della moglie alle sue richieste di tornare insieme. Aveva il sospetto che lei avesse un altro e mi diceva che glielo chiedeva spesso e lei rispondeva sempre di no». 

La donna, ad agosto dello scorso hanno, avrebbe deciso di interrompere dopo 18 anni la loro relazione dalla quale erano nati anche due figli (una di 16 anni e uno di 12 anni). Da qualche tempo Marraro sul suo profilo Facebook, nello spazio delle informazioni, si definiva vedovo. Secondo quanto riportato dall’Ansa, inoltre, nel paese di circa cinquemila abitanti si vocifera che l’uomo, nelle scorse settimane, avesse già picchiato la ex e un uomo sospettato di essere il suo nuovo compagno. Ma i carabinieri spiegano che non c’è stata alcuna denuncia anche se non escludono la possibilità che il fatto sia avvenuto. 

L’arma – una revolver calibro 38 special senza marca né matricola e illegalmente detenuta – è stata ritrovata e sequestrata in un terreno accanto all’autolavaggio dove Marraro l’aveva nascosta. L’uomo adesso si trova nel carcere di Enna mentre la salma della vittima è stata trasportata all’ospedale Chiello di Piazza Armerina in attesa dell’autopsia.

Marta Silvestre

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