Catania è diventata per l’artista siciliano Tvboy l’ultima tela da dipingere. Tre nuove opere sono spuntate sui muri del capoluogo etneo nella notte tra il 4 e il 5 agosto: nell’area principale dello storico mercato del pesce è apparsa Sant’Agata da Catania; all’incrocio tra via delle Finanze e via Giovanni di Prima è spuntata l’istallazione The mad scientist (Dr.Trump) – ovvero Lo scienziato pazzo (dottor Trump) – mentre un muro di via Autieri ospita Plastic sea – Save the Mediterranean, cioè Mare di plastica – Salvare il Mediterraneo.
«Questo è il mio omaggio a una splendida città, Catania, e alla patrona delle mie due terre, la Sicilia e la Spagna», spiega l’artista Tvboy – all’anagrafe Salvatore Benintende – che, nato a Palermo 40 anni fa, ha scelto poi di fare base a Barcellona. La Santuzza raffigurata mentre sorregge dei seni (che rimandano anche al tipico dolce catanese delle minne di Sant’Agata) su un vassoio. Ha un’aureola dorata, il velo nero, un lungo vestito viola con le maniche di un giallo acceso e il mantello di un rosso che sembra ricamato. Al collo indossa una collana con un grande ciondolo con la faccia di un bambino, nel petto ha lo stemma del Calcio Catania che, spiega l’artista «è tra le poche rappresentanti del calcio del sud negli ultimi anni di Serie A, è un ulteriore legame con questa terra».
Oltre l’opera legata strettamente al territorio, Tvboy ha scelto Catania per due artwork che, in due modi diversi, rimandano al tema coronavirus. The mad scientist (Dr.Trump), realizzato sul cemento di una porta murata nella zona del centro storico, in una strada parallela a via Antonino di Sangiuliano. Il presidente degli Stati Uniti d’America, con il suo inconfondibile ciuffo giallo paglierino, è vestito da infermiere con un camice azzurro. Sopra il taschino con la bandiera a stelle e strisce ha anche il marchio Pfizer, l’azienda farmaceutica che ha sede alla zona industriale di Catania. Trump-scienziato pazzo indossa i guanti ma porta la mascherina abbassata sul mento; in una mano tiene una siringa mentre con l’altra indica chi guarda l’opera (un evidente richiamo al famoso affiche “We want you“). «Rappresenta la folle corsa al vaccino anti-Covid per essere il primo a poterne disporre e a trarne vantaggio economico – spiega Tvboy – Un personaggio dalla duplice personalità (Dr. Trump e Mr Hyde, potremmo dire) che usa un sorriso brillante come maschera». Questa opera è stata vandalizzata il giorno successivo alla realizzazione. Come era accaduto, circa un anno fa, a Taormina con il murales di Santa Carola.
Due pesci con la mascherina in mezzo a bottiglie di plastica, lattine di bevande, bucce di banana e altra spazzatura. Plastic sea – Save the Mediterranean si può ammirare su un muro di via Autieri, nella zona del Castello Ursino. «Anche questa opera è legata al mondo del Covid – spiega l’artista – In questi mesi, la plastica monouso si sta trasformando in un concreto problema per la natura. Il mare è, ancora una volta, il primo a farne le spese». Ai vecchi rifiuti che finivano anche nelle acque, adesso con la pandemia se ne aggiungono di nuovi: sono sempre di più, infatti, le mascherine, i guanti e gli altri dispositivi sanitari usa e getta che vengono riversati in mare. «Il murales vuole fare riflettere – sottolinea Tvboy – Anche se il problema è sotto la superficie e gli effetti sul breve periodo non sono visibili, la situazione si aggrava di giorno in giorno. La Terra non è usa e getta e i mari non possono diventare i cestini della follia dell’uomo».
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