Un contratto di servizio che non viene rinnovato da una decina d’anni, le polemiche sulla frequenza di passaggio delle vetture del tram, l’avvio del bike sharing, la situazione economica dell’Amat. L’assessore alla Mobilità di Palermo, Giusto Catania, spazia a tutto campo sui temi caldi della mobilità. «Con il nuovo piano industriale l’Amat cambierà la sua funzione strategica: non sarà più solo l’azienda degli autobus ma della mobilità a Palermo – dice a MeridioNews -. Questa azienda sta investendo su tram, bike sharing e car sharing, Ztl, parcheggi: in pratica gestirà tutti i processi nella loro complessità. E nel nuovo piano regolatore, il cui schema di massima sarà presto in Consiglio comunale, tutti i vettori della mobilità saranno integrati».
C’è chi paventa un ritardo a causa del mancato rinnovo del contratto di servizio, che non è ancora arrivato in Consiglio comunale. «Tutte le linee saranno in esercizio entro il 2015 – assicura Catania -. La Linea 1 è completa e, infatti, l’Amat sta effettuando il preesercizio su tutto il tracciato. La differenza con le altre linee sarà comunque di pochi giorni. È inutile fissare la data esatta: prima bisogna vedere come procedono le prove. E non dimentichiamo che il direttore di esercizio è stato nominato ufficialmente dalla Regione soltanto il primo agosto. Con il contratto di servizio ormai ci siamo, l’ultimo passaggio mancante era proprio l’approvazione del piano industriale da parte della giunta. Abbiamo effettuato la valutazione sugli obiettivi di natura finanziaria e siamo ai dettagli per mandarlo in Ragioneria per i pareri formali. Dopo potrà andare in Consiglio. Tram e autobus avranno un biglietto unico. Poi lavoreremo con le Ferrovie sul biglietto integrato con passante e anello ferroviario».
Qualcuno sostiene che il servizio andrebbe affidato tramite un bando di gara, ma questo allungherebbe notevolmente i tempi. «Questa cosa non esiste – spiega l’assessore -. Se c’è qualcuno che pensa che bisogna privatizzare il servizio pubblico a Palermo, sappia che questa idea non risponde alla politica di questa amministrazione, che ha investito sulla tutela e sul rilancio del servizio pubblico locale. L’Europa è contenta di come abbiamo sfruttato i fondi per il tram e l’anno prossimo arriveranno altri 50 milioni per raddoppiare il numero di vetture (17, ndr) già in dotazione per le linee attuali. Siamo molto contenti dell’utilizzo dei fondi europei, stiamo facendo un grande sforzo, a dimostrazione che questa amministrazione comincia a programmare, anche in materia di mobilità».
Ma l’Amat sarà in grado di gestire il servizio? Ha i fondi per l’ordinario e per il global service (circa 18 milioni), ossia la manutenzione per almeno quattro anni di convogli e binari? «Basta leggere il piano industriale dell’Amat per capire che l’azienda sarà in grado di garantire il servizio del tram – dice ancora Catania -. Che ci siano problemi economici è innegabile ma le maggiori colpe sono della Regione. Non dimentichiamo che il trasporto pubblico locale è di esclusiva competenza della Regione, che ha già tagliato oltre 30 milioni di euro e a giugno ci ha annunciato un ulteriore taglio di 7 milioni, senza contare i 55 milioni di crediti che l’Amat vanta nei confronti di Palazzo d’Orleans per servizi già resi e obiettivi chilometrici già raggiunti. C’è un problema che riguarda tutto il trasporto pubblico locale nella Sicilia, che riguarda tutte le aziende, dato che la Regione di fatto ha deciso che il Tpl va privatizzato». Anche il Comune, però, deve all’azienda qualcosa come 66,5 milioni. «Si tratta di un riconoscimento relativo agli obiettivi chilometrici che l’azienda sostiene di aver raggiunto e il Comune no. Una discrasia accumulata negli ultimi dodici anni».
Andrà avanti il progetto delle altre tre linee del tram? «Certamente, lo stiamo inserendo nello schema di massima del piano regolatore. La vocazione del nuovo piano è l’integrazione tra i diversi vettori della mobilità». Inclusa la metropolitana automatica leggera? Una parte del tracciato della Mal, che si dovrebbe muovere sull’asse Maqueda-Libertà-Tommaso Natale, sembra coincidere con la linea del tram destinata a collegare la città con Mondello. «Non c’è alcun rischio di sovrapposizione. Entreremo nel dettaglio dei diversi tracciati con il piano regolatore».
Cambiamo tema e passiamo al bike sharing. «Stiamo siglando i contratti con l’Enel per le ciclostazioni. Anche i lavori per le piste ciclabili sono iniziati, siamo partiti dalla riqualificazione dell’esistente. A dicembre faremo una verifica per capire qual è lo stato dell’arte. Ricordo che la programmazione degli interventi sulle piste ciclabili ha base biennale».
A che punto è il piano delle isole pedonali avviato l’anno scorso? «È ormai completo per il 98%. Mancano piccole cose. L’unico grande intervento previsto che manca all’appello è la piazza di Casa Professa». Pochi giorni fa Confesercenti ha avanzato un piano di riqualificazione della Ztl di via Maqueda che include videosorveglianza, navette ecologiche, regolamentazione degli ambulanti, manutenzione dei marciapiedi. «Alcune proposte sono interessanti e le studieremo, altre hanno già incontrato il riscontro positivo dell’amministrazione. Siamo contenti della risposta degli esercenti. I primi tempi non era così ma per fortuna il clima attorno alle isole pedonali è cambiato. Sono favorevole alla proroga dell’ordinanza che estende fino a mezzanotte la chiusura alle auto, oltre che ovviamente alla videosorveglianza e alla riqualificazione della strada. Già adesso le pedonalizzazioni sono accompagnate da altri interventi, con obiettivi di medio e lungo termine: oggi dovremmo firmare i contratti per le nuove panchine e i nuovi arredi per le aree pedonali mentre è già iniziato il posizionamento dei nuovi cestini in corso Vittorio. Il processo di pedonalizzazione è un contributo importante alla riqualificazione del centro storico».
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